ADOZIONI: Adozioni, Orlando: giudici liberi di decidere (Il Messaggero)

IL MESSAGGERO

Adozioni, Orlando: giudici liberi di decidere
Stepchild, il Guardasigilli frena Costa che aveva criticato le sentenze creative: interpretazioni nell`interesse del minore non le creano. Ma Ap tiene il punto. Lupi: le toghe applicano le leggi
Replica di Palamara, Csm: c`è autonomia

IL CASO
ROMA. Il guardasigilli Andrea Orlando dà il via libera ai magistrati sull`interpretazione della legge per le adozioni caso per caso e anche per le coppie dello stesso sesso, bocciando di fatto la posizione del collega di governo Enrico Costa che sulla stepchild adoption aveva chiesto alla magistratura uno stop alle sentenze creative. Ieri poi sull`argomento è sceso in campo anche l`ex presidente dell`Associazione nazionale magistrati che ha rivendicato per i giudici «il diritto e il dovere di studiare e interpretare le leggi».
Orlando, che come aveva anticipato il Messaggero la settimana scorsa è stato il primo rappresentante del governo ad essere invitato dalla commissione Giustizia della Camera nel corso dell`indagine conoscitiva sulle adozioni nazionali e internazionali, ha prima giustificato il calo di quelle straniere come «un fenomeno generalizzato» dovuto alla stretta da parte dei principali
stati di origine dei bambini, a partire da Cina, India e Brasile che hanno «sempre meno bisogno di ricorrevi avendo rafforzato l`assistenza e i canali di adozione interna» e ha fornito i dati del primo semestre 2015 che ha visto appena 3.189 procedimenti contro gli 8.540 del 2012, i 7.421 del 2013 e i 6.739 del 2014.
Poi il ministro è tornato sulla questione dell`interpretazione della magistratura sulla stepchild adoption dopo la presa di posizione del ministro della famiglia Costa che la settimana scorsa aveva ammonito che «non può rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta: in tema di stepchild adoption fino a oggi la giurisprudenza ha dato delle interpretazioni colmando un vuoto normativo. Ora quel vuoto non c`è più, c`è una norma chiara che esclude la stepchild adoption, a maggior ragione alla luce dei lavori parlamentari, e quindi mi attendo di vedere chiusa una fase di interpretazione creativa».
LA SFIDA
Orlando su sollecitazione di Paola Binetti (Ap) e Walter Verini (Pd) ha di fatto bocciato la posizione del collega di Ap, spiegando che «non compete al governo dare indicazioni ai magistrati su come addivenire alle sentenze».
E aggiungendo che «siamo in un campo in cui è la legge a chiedere al giudice di apprezzare il caso concreto. La legge non risolve nel suo dettato il problema, non dà una soluzione che preveda un automatismo, chiede al giudice di apprezzare la particolare situazione nella quale si deve riconoscere e affermare l`interesse alla continuità affettiva del minore». Concludendo: «Samo noi a chiedere al giudice di svolgere un`interpretazione dei fatti e non
potremmo non fare così, trattandosi di situazioni che hanno una peculiarità e una specificità che non può essere in alcun modo tipizzata in modo generale ed astratto».
Una bocciatura totale dell`appello di Costa che tra l`altro sarà ascoltato dalla stessa commissione domani alle 14, ma che si trova in linea con quanto dichiarato in un`intervista al Corriere della Sera dall`ex presidente dell`Anm
e componente togato del Csm per il quale «è sbagliato inibire l`attività interpretativa del giudice» e poi, entrando direttamente sull`argomento, ha aggiunto: «E` vero che la legge esclude la stepchild adoption, ma i giudici
hanno l`obbligo di esaminare caso per caso», e seppure «la stepchild adoption rientra in un`opzione legislativa di fronte alla quale noi magistrati non possiamo che rimanere spettatori. Ciò non toglie però che nel sistema
delle fonti rientrino la nuove leggi sulle unioni civili e la legge sulle adozioni in casi particolari». In difesa di Costa è intervenuto in serata Maurizio Lupi, presidente deputati Area Popolare a sottolineare che «il giudice applica
la legge al singolo ma non è creatore». Antonio Calitri

Foto del profilo di Andrea Gentile

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