ANTICORRUZIONE: Appalti urgenti, anzi no (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Monitoraggio Anticorruzione. Restauri e strade i settori più toccati

Appalti urgenti, anzi no

Deroghe non giustificate per una gara su 2

Appalti per 53 milioni in estrema urgenza che saranno sottoposti a controlli a campione; su 539 appalti segnalati, 245 non sarebbero urgenti e tali da giustificare le deroghe al codice dei contratti pubblici. È questo il risultato del monitoraggio effettuato dall’Autorità nazionale anticorruzione di cui dà conto il presidente, Raffaele Cantone, con il comunicato diramato il 4 giugno 2015.

Si tratta di un controllo che ha riguardato le opere che in base al decreto legge 133/2014 (cosiddetto «Sblocca Italia») possono essere affidate in deroga al Codice dei contratti pubblici. In particolare l’articolo 9 della legge prevede l’utilizzo della procedura negoziata per importi fino alla soglia Ue (5 milioni di lavori) considerati dalla stazione appaltante di «estrema urgenza» e relativi alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, alla mitigazione dei rischi idraulici e geomorfologici, all’adeguamento alla normativa antisismica, alla tutela ambientale e del patrimonio culturale. Inoltre fino a 200.000 euro la legge prevede l’affidamento diretto da parte del responsabile del procedimento, previo invito rivolto ad almeno cinque soggetti. Dal momento che la legge 133 prevede che l’Autorità effettui controlli a campione su tutti i contratti, l’Authority di via Minghetti, ha estratto dalla propria banca dati le informazioni trasmesse dalle stazioni appaltanti ricavandone che sono stati attivati 194 appalti con le procedure previste per i contratti di «estrema urgenza», per più di 53 milioni complessivi, che nei prossimi giorni saranno oggetto di controllo a campione. Nel comunicato Raffaele Cantone rende noto che «circa il 60% degli appalti riguardano prevalentemente lavori di restauro, lavori di difesa dalle piene, lavori di protezione delle sponde, lavori di riparazione, lavori di ristrutturazione, lavori stradali, e lavori di demolizione».

Più in generale, su 539 appalti segnalati dalle amministrazioni, sarebbero 245 i contratti «erroneamente segnalati tra gli interventi di estrema urgenza» e 100 quelli segnalati ma non riferibili alla legge 133. I responsabili del procedimento in caso di omissione delle comunicazioni sono passibili della sanzione amministrativa del pagamento di una somma fino a 25.822 euro, elevata fino a 51.545 nell’ipotesi di invio di dati non veritieri. Andrea Mascolini
Data: 10/06/2015

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