IL SOLE 24 ORE
Codice degli appalti. Per ingegneri e architetti
L’Anac: nelle gare di progettazione largo ai parametri
ROMA. Si aggiunge un altro tassello al complesso puzzle disegnato per l’attuazione del codice degli appalti. L’Autorità anticorruzione ha approvato in via definitiva le linee guida per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura. Una bussola fondamentale per le amministrazioni, che potranno così farsi guidare dagli indirizzi dell’Anac per la definizione dei bandi e la gestione delle gare, senza correre il rischio di incorrere in contestazioni di legittimità degli affidamenti.
Le linee guida per l’assegnazione dei servizi di progettazione sono il primo atto di indirizzo – tra gli 11 su cui ha finora messo mano l’Anac – arrivati al traguardo del via libera definitivo, dopo il passaggio in Consiglio di Stato e l’esame delle commissioni parlamentari competenti. Rispetto alla bozza varata in prima battuta a fine giugno dal Consiglio dell’Autorità il testo definitivo introduce alcune novità, ma in larga parte conferma l’impianto generale messo anche in consultazione tra gli operatori.
Rimane innanzitutto l’indicazione-chiave relativa al calcolo dei compensi da porre a base delle gare. Il riferimento sono i “parametri” contenuti nel Dm Giustizia del 17 giugno 2016 che ha aggiornato il vecchio Dm 143/2013. Per l’Autorità usare le tabelle del decreto per determinare gli onorari di ingegneri e architetti è d’obbligo, anche se su questo punto il codice appalti parla di facoltà per le amministrazioni, lasciando evidentemente aperta la porta anche ad altre strade.
Per rafforzare la propria interpretazione, facendo in qualche modo propria un’istanza dei professionisti, l’Authority ricorda quanto previsto dal primo decreto sulle liberalizzazioni (Dl 1/2012) da cui è derivata l’abolizione delle tariffe professionali. In quel decreto, il riferimento ai «parametri» stabilito dal ministero per la Giustizia per determinare i compensi viene infatti imposto come obbligo, allo scopo di evitare comportamenti troppo disomogenei tra le Pa. Con l’avvertenza, però, che i compensi posti a base di gara non devono mai superare l’importo dei vecchi minimi.
Le linee guida confermano poi una serie di misure destinate a favorire la massima partecipazione alle gare. Innanzitutto si ribadisce la possibilità per le amministrazioni di sostituire la richiesta di un fatturato minimo con una copertura assicurativa contro i rischi professionali calcolata in percentuale rispetto al costo delle opere da progettare. Il fatturato minimo non potrà comunque mai superare il doppio dell’importo a base di gara. Lo stesso dicasi per il numero di personale tecnico necessario all’esecuzione del servizio.
Una novità riguarda i giovani professionisti. Per aprire le porte del mercato pubblico anche a chi si è appena affacciato alla professione, l’Anac chiede alle amministrazioni di prevedere sempre criteri di valutazione capaci di valorizzare «gli elementi di innovatività delle offerte presentate».
Non è una decisione presa sull’onda del terremoto che ha distrutto Amatrice il 24 agosto (visto che era presente anche nelle prime versioni del documento) ma va certamente in direzione di aumentare il grado di sicurezza di costruzione degli edifici l’indicazione alle Pa di inserire nei bandi la richiesta di prevedere sempre la presenza di un geologo nel gruppo di progettazione. Rispetto alle linee guida varate a giugno è stata però aggiunta la possibilità per le stazion in appaltanti di bandire una gara ad hoc per individuare il professionista cui affidare la relazione geologica, distinta dalla procedura necessaria ad assegnare l’incarico di progettazione. Mauro Salerno