IL CORRIERE DELLA SERA
Il pressing per il cambio dell`Authority
I dubbi di Palazzo Chigi e la spinta per le dimissioni. Il caso dell`arbitrato affidato a Cantone
Diceva Franco Bonelli, un padre del diritto societario e tra i primi avvocati, forse il primo, a scrivere documenti d`offerta in Piazza Affari che «nei prospetti c`è tutto, peccato non ci si capisca niente». Ci sono voluti parecchi
anni, più di un crac e molti risparmiatori rovinati, per porsi il problema della difficoltà di accesso alle informazioni sul reale grado di rischio degli investimenti. Lo sforzo di mettere i risparmiatori in grado di alzare la guardia contro le truffe è stato nel tempo assai modesto. Tanto ha potuto lo scandalo della (piccola) Banca Etruria e seguenti, però, che oggi la parola «prospetto», con tutte le sue ombre, suona quasi come una minaccia per l`assetto
e la stabilità del vertice della Consob, l`Autorità preposta tra le altre cose a vigilare sulle informative al mercato.
Del ricambio alla presidenza della Commissione, con la sostituzione di Giuseppe Vegas, si scommette da mesi nella comunità finanziaria. Di sicuro da quando il governo ha deciso di non affidare alla stessa Consob la procedura di arbitrato sugli indennizzi ai sottoscrittori delle famigerate obbligazioni subordinate non alla stessa Consob ma all`Autorità anticorruzione presieduta dal magistrato Raffaele Cantone. Mentre il decreto sui rimborsi ai clienti di
Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara chiarisce fino in fondo qual è la rilevanza del tema sul tavolo dell`esecutivo. Prudenza e fughe in avanti
delle diverse voci della compagine di governo si sono susseguite negli ultimi giorni, segno che la fibrillazione è aumentata.
In un intervista pubblica sostenuta al Festival dell`Economia a Trento, ai primi di giugno, il ministro dell`Economia Pier Carlo Padoan aveva sottolineato «l`indipendenza delle Authority», Consob e BanIdtalia,
riconoscendo come non stia al governo commentare e come siano entrambe «ben gestite».
Un`affermazione che, nel caso della Consob, secondo più di un osservatore, si riferisce al tentativo in atto di riportare la Commissione a operare come un organo collegiale quale in effetti dovrebbe essere.
Tra le accuse mosse a Vegas negli anni – la più pesante riferita alla vicenda Montepaschi ne ricorre una solo apparentemente minore: quella di «presidenzialismo». Il modello dell`uomo solo al comando, e per di più con un voto che vale doppio, è stato in ultimo favorito dal fatto che la Consob ha funzionato per mesi a scartamento ridotto, in assenza delle nomine di due componenti mancati della Commissione. La vacatio è stata colmata a inizio anno con l`arrivo di Carmine Di Noia, docente alla Luiss già funzionario nella Consob di Luigi Spaventa e del giudice Giuseppe Maria Berruti. «Lavoriamo collettivamente, dialetticamente, con competenze importanti e diversificate», ha detto ieri Di Noia come a confermare la maggior presa della Commissione
della quale fanno parte anche Paolo Troiano e Anna Genovese. Per il dopo-Vegas, comunque in scadenza naturale l`anno prossimo, si fa tra gli altri il nome di Vittorio Conti, l`economista di origini bresciane, studi alla Cattolica di Milano e a Oxford, che della Consob è stato vicepresidente.
Alla pressione aumentata a dismisura con le ricostruzioni di Report sulle mancate informazioni sensibili ai risparmiatori, Vegas replica alzando la linea
di resistenza. Il presidente della Consob sa di poter contare Sull`indipendenza assicurata dalla legge istitutiva del 1974. «Il legislatore – ha affermato ieri
– ha fatto una scelta opposta rispetto a quella dello spoil system, il meccanismo che comporta l`azzeramento dei vertici amministrativi di pari passo con gli avvicendamenti politici e di governo. E Consob risponde pienamente del proprio operato come sempre avvenuto, anche in sede giudiziaria».
Mentre si riflette sulla tempistica delle parole del ministro Carlo Calenda e di alcuni vice ministri (da una parte il timore di aumentare le incertezze in
tempi di Brexit, dall`altra l`opportunità di una spinta alle dimissioni
prima dei ballottaggi) Renato Brunetta chiede «di non intimorire un`Autorità indipendente».
La dichiarazione dell`esponente di Forza Italia, il partito nel quale lo stesso Vegas ha militato da parlamentare per più di dieci anni, richiama alla
memoria i giorni della nomina alla Autorità «indipendente». Era il novembre del 2010, Vegas ricopriva un ruolo di primo piano nel governo Berlusconi come viceministro di Giulio Tremonti all`Economia. Paola Pica