AVVOCATI: Antitrust, gli avvocati chiedono più spazio “Cartelli e abusi ancora troppo facili in Italia” (La Repubblica – Affari e Finanza)

LA REPUBBLICA – Affari e Finanza

Antitrust, gli avvocati chiedono più spazio “Cartelli e abusi ancora troppo facili in Italia”
MARIO SIRAGUSA, CAPOFILA DELLA NUOVA “COMUNITÀ” LEGALE SPECIALIZZATA: “CI BATTIAMO PERCHÉ CI SIANO DATI AUTONOMIA OPERATIVA E FIDUCIA PERCHÉ LA NOSTRA ESPERIENZA PUÒ AIUTARE IL LAVORO DELL’AUTHORITY SULLA CONCORRENZA”

Roma. «Servirebbe una task force molto più agguerrita, a somiglianza di quanto ha fatto la Commissione europea». Mario Siragusa, partner dello studio Cleary Gottlieb in Italia, è uno dei più prestigiosi esponenti di una specializzazione legal-economica nuova: la “comunità” antitrust sempre più sofisticata, fra avvocati ed economisti per lo più giovani, che si è sviluppata negli ultimi anni nel nostro Paese in parallelo alla crescita della coscienza comune su questo problema. Però ha delle perplessità, ritiene che l’arma dell’Antitrust, inteso come Authority, in Italia vada rafforzata. «La Commissione si è impegnata a migliorare i propri strumenti per identificare e perseguire i cartelli – dice l’avvocato Siragusa – mentre lo sforzo a livello nazionale non è stato altrettanto efficace. La capacità investigativa della nostra Authority non è mai stata molto sviluppata, a differenza di Bruxelles, e anche la politica sanzionatoria è molto limitata». Di fatto, tutto questo ha determinato in Italia una situazione di «incentivi molto minori», spiega Siragusa, a rispettare le regole della concorrenza e del mercato. Insomma, speriamo che nessuno ci scopra, è come se dicesse chi ha qualcosa di cui preoccuparsi sotto questo profilo. «Questo ha contribuito al mancato sviluppo in Italia del programma di clemenza, con cui le imprese che si autodenunciano ottengono sconti sulle sanzioni».
Un elemento di ulteriore debolezza era emerso con un eccessivo ricorso alle “procedure d’impegno”. «Veniva aperta una procedura, e magari la vicenda strappava pure un titolo sul giornale. Poi però, anche in mancanza di serie prove, l’azienda presunta “colpevole” spesso preferiva proporre impegni per chiudere la procedura». Mi autodenuncio e mi autocorreggo: «Non ha funzionato». Anche su scala europea, quando era commissario Joaquim Almunia si seguiva questa prassi, oggi con Margrethe Vestager si sono molto affinate le tecniche d’indagine, e si è anche ampliato il raggio d’azione per esempio all’evasione fiscale internazionale. «In Italia – riprende Siragusa – il controllo delle concentrazioni è troppo limitato, perché le soglie oltre le quali le fusioni diventano di interesse dell’Antitrust sono troppo alte, tanto che a volte chi si ritiene danneggiato è costretto a fare affidamento sulle autorità estere». Ciò priva l’Authority di una fonte di conoscenza approfondita che può risultare molto utile anche per la lotta ai cartelli. «Oggi, la nuova presidenza cerca di migliorare la situazione, seguendo tecniche più moderne per seguire in modo approfondito gli sviluppi nei vari settori. Mille sono i modi per cogliere indizi di qualche abuso, da un’attenta disamina della stampa specializzata fino a un’attenzione tutta nuova alle gare d’appalto». Bisogna però fare attenzione per verificare se i comportamenti delle imprese che hanno partecipati alla gara siano dettati da legittime scelte economiche «o siano il risultato di un illegittimo coordinamento delle loro offerte». Cartelli e abusi di posizione dominante si annidano in molti affari “insospettabili”, e gli avvocati possono svolgere un ruolo importante. Anzi, quello che chiedono è di avere più voce in capitolo in materia, e più spazi operativi, nel presupposto che con la loro esperienza possono integrare utilmente il patrimonio conoscitivo, e in ultima analisi migliorare le condizioni di concorrenza. «C’è per di più una direttiva europea che dovrà essere recepita entro quest’anno che incoraggia e facilita le azioni di risarcimento del danno per motivi antitrust». Ma molti sono i problemi ancor aperti. Una condanna antitrust equivale quasi a una condanna penale ed è dunque essenziale garantire pienamente i diritti della difesa. Occorre migliorare il contraddittorio tra le imprese e l’Autorità e restituire dignità alla fase orale del procedimento. Infine, il controllo del giudice amministrativo sulle decisioni dell’Autorità deve essere pieno (anche perché con la nuova direttiva tali decisioni avranno effetto vincolante sui giudici civili nelle cause per il risarcimento del danno). «Però conclude Siragusa – c’è da essere ottimisti: il nuovo corso dell’antitrust anche in Italia porterà probabilmente a un’applicazione più rigorosa della disciplina, sbarrando la strada a concentrazioni e abusi nell’interesse del cittadino». Eugenio Occorsio

Foto del profilo di Andrea Gentile

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