Avvocati più numerosi e con stipendi più bassi: i motivi e le possibili soluzioni
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La professione dell’avvocato non tira più? Così sembra, visto che ben 8000 avvocati hanno chiesto di essere cancellati dagli Albi professionali. Su questa figura professionale sembra essere calata la scure della crisi in maniera abbastanza pesante, con fatturati che calano fino al 40% e una presenza di professionisti sul mercato che si rivela decisamente maggiore rispetto alla domanda.
Le cause della crisi degli avvocati italiani
La causa va sicuramente attribuita anche alla quantità di nuovi laureati che ha fatto lievitare l’offerta, facendo calare i prezzi e tagliando fuori i professionisti più strutturati. La soluzione, però, non è mai la fuga. Una corretta analisi del problema, infatti, fa risaltare che a risentire della crisi, all’interno della categoria, sono soprattutto i civilisti e gli avvocati che esercitano la loro professione in maniera generica, senza aggiornarsi sufficientemente e senza addentrarsi in alcune branche, che invece sono particolarmente attive, e registrano una domanda non completamente soddisfatta. Da questo si può dedurre che la professione sta subendo, piuttosto che una crisi, una metamorfosi in linea con i tempi, e che deve adeguarsi alle nuove esigenze. Per questo la soluzione non è smettere di studiare, ma scegliere di studiare bene e con intelligenza per avviarsi alle specializzazioni legali più richieste.
Valutare la qualità della formazione
Innanzitutto sarà la qualità della formazione a fare la differenza. Frequentare un corso di laurea presso un’università in grado di fornire una preparazione di buon livello è sicuramente un ottimo punto di partenza. La Facoltà di Giurisprudenza a Bari dell’Unicusano, ad esempio, usa metodi d’insegnamento innovativi come l’e-learning, che permette agli studenti di seguire le lezioni non solo in sede, ma anche da casa, connettendosi con un dispositivo elettronico. Il corso di laurea in Giurisprudenza di questa università ha il fine di preparare i suoi studenti non solo alle professioni legali o alla magistratura, ma anche a tutti gli altri campi in cui si può applicare la materia come nell’economia e nelle imprese private, nella gestione delle risorse umane, nella politica e nelle pubbliche amministrazioni. Un fattore di grande importanza, visto le attuali problematiche legate alla professione di avvocato.
Gli altri sbocchi della laurea in giurisprudenza
Una laurea in Giurisprudenza offre quindi ben più che una preparazione alla professione di avvocato. Innanzitutto, tale laurea è la qualifica indispensabile per accedere alla carriera notarile, e quella del notaio è ancora una professione di successo. Poi, avvia alla specializzazione delle leggi internazionali, che diventa sempre più richiesta dalle aziende che devono stringere accordi commerciali con l’estero. Infine, sembra che le Pubbliche Amministrazioni stiano pubblicando nuovi concorsi per dotare i vari uffici di una consulenza interna, piuttosto che affidarla agli studi privati.