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Bonus fiscale fino a 250 euro sulla negoziazione assistita
Oua: «Serve una fase due delle riforme»
Credito d’imposta sulle spese per i compensi forensi nell’emendamento approvato al dl fallimenti. Dopo l’incontro con il ministro Orlando l’Organismo unitario sottolinea «la centralità del dialogo»
Arriverà fino a 250 euro il credito d’imposta per i compensi degli avvocati nella negoziazione assistita previsto dall’emendamento approvato al dl fallimenti in commissione Giustizia alla Camera. E proprio «sgravi fiscali» aveva chiesto l’Oua al guardasigilli durante il vertice di martedì scorso tra il ministro Andrea Orlando e le rappresentanze della classe forense (cfr. “Verso un decreto anticaos sulle elezioni forensi. A breve gli incentivi alla negoziazione assistita”, pubblicato il 15 luglio).
Per l’Organismo unitario dell’avvocatura hanno partecipato il presidente Mirella Casiello e il segretario Stefano Radicioni. Casiello sottolinea «l’importanza» dell’incontro e spiega: «Serve una fase due per ridare slancio alle riforme del settore».
Sgravi da dichiarare
Sono circa 270 gli emendamenti presentati in commissione Giustizia al dl fallimenti che dovrebbe arrivare lunedì all’esame dell’aula di Montecitorio (cfr. come documento correlato il resoconto della discussione con gli emendamenti in allegato). E viene dallo stesso relatore del provvedimento, David Ermini (Pd), la proposta approvata che riconosce in via sperimentale il bonus fiscale ai cittadini per i compensi da riconoscere agli avvocati nella negoziazione assistita. Il limite di spesa per il credito d’imposta è di 5 milioni di euro per il 2016 e sarà riconosciuto per le spese del 2015. Gli incentivi sono rivolti alla «degiurisdizionalizzazione» e dunque varranno anche per l’arbitrato. Sarà un decreto del ministero della Giustizia a chiarire le modalità e la documentazione necessaria per richiedere il credito, che dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi. Le coperture finanziarie sono individuate nella riduzione del fondo per il recupero di efficienza del sistema giudiziario.
Regole e resistenze
Ma non c’è solo la risoluzione stragiudiziale della concorrenza sul tappeto. L’avvocatura aspetta risposte su altre questioni importanti. A partire dal nodo elezioni forensi, dopo che il Tar Lazio ha bocciato il regolamento elettorale: è «necessario che si esca dal caos, per garantire le regole democratiche e il rispetto della rappresentanza delle minoranze», rileva Casiello. E Via Arenula sta valutando di provvedere con un decreto. Ci sono poi le resistenze al processo civile telematico: «Un primo passo è che i magistrati smettano di chiedere la copia cartacea degli atti sempre a carico degli avvocati».
L’Oua chiede al Ministero una circolare urgente che metta fine alla pratica della copia di cortesia.
Sul fronte del patrocinio a spese dello Stato l’auspicio è che «si vari per gli avvocati un piano di compensazione dei crediti maturati con i debiti di imposta». Casiello esprime «soddisfazione» per l’ingresso della rappresentanza dell’avvocatura nell’ufficio legislativo del ministero della Giustizia, prevista a settembre: «Una richiesta storica di diversi congressi forensi». Quanto al personale Via Arenula a rendere disponibili tremila nuove unità liberatisi dalle province per gli uffici giudiziari». «È stato un confronto franco e serrato», riferisce il presidente Oua sull’incontro con il guardasigilli, «che ha avuto come asse centrale la necessità di ridare slancio alla stagione di riforme, partendo dalla centralità del dialogo con l’avvocatura, dopo un periodo di stallo con il varo del ddl concorrenza e del recente decreto legge sul civile». Partite, queste ultime due, che sono ancora tutte da giocare. Dario Ferrara