IL SOLE 24 ORE
L’assemblea di Firenze. Ordini in prima linea
Civilisti, per i periti serve la selezione
Sab. 29 – Firenze. Dal consulente tecnico agli ausiliari del giudice. L’assemblea nazionale dell’Unione delle camere civili, in corso a Firenze, si è concentrata su un elemento sempre più importante, e tuttavia sottovalutato, del processo: l’ingresso di conoscenze esperte in ambito processuale. Un tema affrontato, dopo l’introduzione della presidente Laura Jannotta, potendo contare su una pluralità di approcci e punti di vista. Quello degli studiosi certo, come Claudio Consolo, docente di procedura civile alla Sapienza di Roma, e di Angelo Dondi, ordinario di procedura civile a Genova, ma anche di magistrati come le presidenti del Tribunale di Firenze, Marilena Rizzo, e della Corte d’appello fiorentina, Margherita Cassano, e di avvocati come Andrea Mascherin, presidente del Consiglio nazionale forense.
Di certo il tema ha assunto una rilevanza sempre maggiore, alla luce dei troppo frequenti episodi di malaffare assurti a loro modo al disonore delle cronache. Ma non solo a quelli si può ridurre, è emerso con evidenza, il ruolo e il peso di quel soggetto diverso dai classici protagonisti della classica giurisdizione che, di volta in volta, può essere perito, consulente, ausiliario, curatore, commissario, liquidatore. Diverse parti in commedia, ma unico comune denominatore nell’ingresso con pieno di diritto di cittadinanza di competenze diverse, non giuridiche quindi, nel processo. Con la necessità quindi di chiarire un ruolo che non può poi essere solo ancillare dell’autorità giudiziaria.
Di sicuro a porsi con una certa evidenza è l’obbligo della massima trasparenza. E in questa direzione il Csm, per bocca del consigliere Antonio Leone, ha rivendicato di essersi mosso per tempo. A farne fede sono da ultimo le linee guida del Consiglio per l’assegnazione degli incarichi per quanto riguarda le esecuzioni immobiliari, con il tetto del 10 per cento degli incarichi complessivi che non potrà essere superato nelle assegnazioni al singolo professionista. In questo senso è stato ampio il consenso sulla pubblicità che dovrà essere data ai criteri per l’assegnazione all’interno di ogni singolo ufficio giudiziario e nello stesso tempo un cardine non potrà non essere quello della massima rotazione degli incarichi.
Una funzione importante dovrà, però, essere svolta dagli stessi Ordini professionali, sia sotto il profilo della selezione dei professionisti migliori sia sotto quello della preparazione anche specifica a operare in un contesto dotato di chiare specificità come quello giudiziario. Serve quindi una formazione che dovrà anche essere di natura giuridica.