Regolamento del consiglio nazionale forense sulla tenuta dell’elenco nazionale
Difensori d’ufficio, competenza specifica e niente assenze
Dal 10 luglio gli avvocati che chiedono di essere iscritti nell’Elenco unico nazionale dei difensori d’ufficio dovranno avere una formazione o competenza specifica e dovranno assicurare la effettività della difesa nell’arco di tutto il processo penale limitando i casi di sostituzione. Lo prevede il regolamento pubblicato ieri dal Consiglio nazionale. Approvato il 22 maggio dal plenum del Cnf, scorso previa interlocuzione con l’Unione delle camere penali, esso disciplina le modalità di inserimento degli avvocati legittimati alla difesa d’ufficio nell’Elenco nazionale, le modalità di tenuta dell’Elenco, e i criteri generali per la nomina caso per caso dei difensori d’ufficio sulla base della prossimità all’ufficio giudiziario e alla reperibilità. Gli ordini forensi eserciteranno il dovuto controllo sugli adempimenti dovuti dai difensori di ufficio con particolare attenzione, intervenendo affinché gli stessi vengano scrupolosamente osservati, segnalando gli illeciti disciplinari che conseguono alla violazione di detti obblighi. Vigileranno sull’esercizio della giurisdizione affinché la difesa d’ufficio sia svolta con piena dignità, senza mortificazioni e discriminazioni; e in particolar modo saranno garanti che la difesa d’ufficio sia effettiva, intervenendo affinché la applicazione dell’art. 97, c. 4 cpp (sostituzione del difensore d’ufficio) nel corso del processo sia limitata ai casi e ai fini che gli sono propri e non si trasformi in un pregiudizio per il diritto alla difesa degli imputati. Intanto ieri il presidente del Cnf, Andrea Mascherin, ha incontrato il ministro della giustizia ,Andrea Orlando. Tra le questioni più puntuali e urgenti, il presidente degli avvocati ha segnalato al ministro il vulnus della nuova legge sul divorzio breve, che non considera gli accordi di separazione raggiunti dai coniugi con la negoziazione assistita degli avvocati, provocando il paradosso di non poter applicare proprio ad essi i termini brevi.