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Giustizia: avvocati a Renzi, a rallentare Paese e’ il contenzioso
(AGI) – Roma, 11 mar. – “Non sono gli avvocati a rallentare il paese nelle opere pubbliche, ma il contenzioso giudiziario creato dallo Stato”. Ad affermarlo e’ l’Organismo unitario dell’Avvocatura, replicando alle dichiarazioni rilasciate ieri dal premier Matteo Renzi, a Mormanno, in Calabria, nel corso della cerimonia per l’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria omonima dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.
“Leggi confuse, procedure farraginose e una elefantiaca burocrazia, ma anche enti pubblici pasticcioni – sottolinea il presidente dell’Oua, Mirella Casiello – sono alla base di un contenzioso giudiziario che blocca le opere pubbliche e rallenta il Paese. Sul banco degli imputati c’e’, quindi, innanzitutto lo Stato italiano”. Rivolgendosi ancora al presidente del Consiglio, Casiello rileva che “l’Italia ha bisogno di correre, siamo d’accordo, anche perche’ gli avvocati, e’ bene che lo sappia, sono tra le vittime di questa crisi economica, che attanaglia ancora il Paese, come testimoniano i dati della Cassa Forense che parlano di una forte caduta dei redditi dell’Avvocatura in questi anni.
Risultano, quindi, oltremodo infelici, e inopportune, le battute del premier su come si ‘ingrassino’ i conti correnti della categoria con i processi”.
Il presidente dell’Oua, quindi, al di la’ delle polemiche, rivolge un invito a Renzi: “non solo l’avvocatura e’ pronta a dare il proprio contributo per un recupero di competitivita’ dell’Italia, ma lo sta gia’ facendo dando impulso a molti provvedimenti legislativi che senza il contributo degli avvocati non potrebbero funzionare, a partire dal processo civile telematico e la negoziazione assistita. Ma dal Governo – conclude – servono gesti e proposte concrete non semplificazioni populiste: per esempio si investa davvero per
far funzionare la giustizia, sulla strada anche delle iniziative gia’ messe in campo in questi mesi, ma con un piano nazionale straordinario che permetta al ministro di Giustizia di poter varare una riforma organica e complessiva insieme agli avvocati e ai magistrati”. (AGI)