MONDOPROFESSIONISTI
Gli avvocati stipulano i contratti di convivenza
Soddisfazione di Aiga e Cnf
Ven.26 – Dopo un lunghissimo ed acceso dibattito politico-legislativo sulla discussione dei diritti civili delle coppie di fatto e di quelle omosessuali, è stato approvato ieri al Senato, con 173 voti e favore e 71 contrari, la versione del DDL “Cirinnà” che adesso sarà sottoposto al voto della Camera dei Deputati. “Il testo approvato – afferma Michele Vaira, Presidente Nazionale dell’Aiga – oltre a dare finalmente riconoscimento giuridico alle unioni civili, all’art. 51 sostituisce il precedente art. 19 del testo originario che regolava la stipula dei contratti di convivenza nella sola forma dell’atto pubblico e quindi ricevibili esclusivamente dal Notaio incaricato, prevedendo, adesso, che i contratti di convivenza possano essere stipulati anche nella forma di scrittura privata autenticata ricevuta da un avvocato.
Si tratta – spiega Vaira -di un determinante risultato che è stato fortemente voluto da Aiga, che già con una propria delibera di giunta del 9 gennaio scorso, si era fatta portavoce della necessità di proporre un apposito emendamento all’art. 19, richiedendo alle forze politiche che il contratto di convivenza potesse essere stipulato anche dall’avvocato con una scrittura privata che certificasse l’autografia delle firme e la conformità alle norme imperative e all’ordine pubblico. Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, che costituisce un riconoscimento all’Avvocatura di quella che è una delle sue funzioni essenziali, ossia di tutela dei diritti civili delle persone – afferma ancora Vaira – Siamo lieti che la politica abbia riconosciuto che la figura professionale che più di ogni altra possiede gli strumenti culturali della mediazione e composizione di interessi, soprattutto in ambito famigliare, è quella dell’avvocato.
Di fronte al rischio di creare l’ennesima ingiustificata “esclusiva” a favore dei notai, la modifica del DDL Cirinnà, oltre a incentivare il ricorso ai contratti di convivenza, può costituire il punto di partenza per un ripensamento radicale del riparto di competenze tra le due categorie professionali, con un auspicabile ampliamento di competenze a favore della classe forense, nel superiore interesse del cittadino a una maggiore concorrenza tra professionisti». Il Cnf, da parte sua, ricorda che aveva già avuto modo di sottolineare in più occasioni il fondamentale contributo dato dall’Avvocatura alla promozione della tutela dei diritti fondamentali. “Costituisce quindi – fa notare il Cnf – un riconoscimento della funzione istituzionale e sociale dell’Avvocatura la circostanza che, secondo il testo approvato ieri dal Senato con la recente normativa sulle convivenze di fatto, agli avvocati siano state affidate, come richiesto dal Cnf, funzioni di estrema rilevanza come quella di contribuire, grazie alla scrittura privata da loro autenticata, alla redazione dei nuovi contratti di convivenza. Con il contributo e l’impegno dell’avvocatura potranno essere stipulati accordi formali e vincolanti idonei a tutelare i valori affettivi di tutte le persone ed in particolare dei più deboli”.