IL CORRIERE DELLA SERA
Il (quasi) flop delle società tra professionisti: solo 939 in 2 anni
Meno dei garibaldini. Le Società tra professionisti registrate non raggiungono le mille unità. A due anni dal varo delle legge, sono appena 939 le Stp iscritte al registro delle imprese. A non convincere resta la formula con i suoi presunti benefici. Proprio ieri l’Ordine degli avvocati di Milano, in un convegno dedicato al tema, ha ribadito il pericolo rappresentato dai soci di capitale per i conflitti d’interesse, l’autonomia, l’indipendenza e il rispetto del segreto professionale.
Gli avvocati hanno più volte messo in evidenza che non esiste affatto in Europa una diffusione generalizzata delle società di capitali nell’attività forense, una formula che è vietata anche negli Stati Uniti (in 49 stati su 50).Ma a non convincere sono anche gli aspetti fiscali, previdenziali, giuridici (l’iscrizione o meno al Registro delle imprese o la possibilità o meno di fallimento). A questo punto, a due mesi dal secondo compleanno, serve farsi qualche domanda. Perché i professionisti dovrebbero scegliere una formula che li espone a rischi di etica e indipendenza professionale senza ricevere in cambio nemmeno un vantaggio fiscale o economico? Eppure attualmente al Senato è all’esame una legge sulla concorrenza che tenta di aprire {meglio) le porte degli studi ai soci di capitale. Forse sarebbe meglio ricordare che senza vantaggi concreti certe porte resta chiuse.