MONDOPROFESSIONISTI
La crisi della riforma forense
Dopo l’annullamento dei regolamenti sulle elezioni forensi e sulle specializzazioni
di Maurizio de Tilla – Presidente Anai
Su 18 decreti attuativi previsti dalla legge 247/2012 in capo al Ministero della giustizia, due sono stati annullati (e su uno in vigore è stato predisposto ricorso), due attendono ancora l’emanazione da parte del Ministero, quattro le conclusioni dell’iter dei pareri mentre per altri tre la delega è scaduta: per uno nel 2013 e per due nel 2015. Si è detto che, al momento, il futuro del nuovo ordinamento forense si sta giocando più al Tar che sul campo delle rinnovate competenze e opportunità per gli avvocati. Pendono, inoltre, i ricorsi contro il regolamento del Cnf per diventare cassazionisti (presentato da Anf) ed è stato predisposto un ricorso contro il regolamento recante disposizioni per l’accertamento dell’esercizio della professione forense (da Agifor). Inoltre, ha suscitato diverse proteste, da parte della categoria, la nuova disciplina sulla formazione dei praticanti avvocati che attende i pareri di Consiglio di Stato e Parlamento. La categoria forense è divisa. E gli studenti e i praticanti sono scesi in piazza per raccogliere firme da inviare in Parlamento. E lo stesso Cnf non ha dato prova di grande capacità di mediazione e di equilibrio sposando spesso la tesi di una delle parti ed abbandonando una posizione di terzietà.