ITALIA OGGI

Legali alle strette nel contenzioso con Cassa

Sab. 8 – Aumentano gli avvocati che fanno causa a Cassa forense per non pagare i contributi. Il numero dei procedimenti pendenti, infatti, è passato dai 3.863 al 31 dicembre 2014 ai 4.366 al 31 dicembre 2015, con un incremento del 13%. Aumento dovuto, in particolare, all’incremento dei giudizi in materia contributiva, passati dai 1.088 del 2014 ai 1.540 del 2015, e dei giudizi in materia di iscrizione, originati dalle iscrizioni di nuovi professionisti alla Cassa in esito all’entrata in vigore del regolamento di attuazione dell’art. 21, commi 8 e 9 della legge 247/2012.
Contenziosi che solitamente, per l’avvocato, non vanno a buon fine: o si concludono con una transazione e la radiazione dall’albo, oppure la causa va fino a sentenza, difficilmente favorevole al legale. È quanto emerge, tra l’altro, dal bilancio sociale 2015 di Cassa forense, presentato al XXXIII congresso nazionale forense, che si chiude oggi a Rimini (si veda ItaliaOggi di ieri). Per quanto riguarda il contenzioso istituzionale, l’ufficio ha registrato un aumento delle cause, dovuto in particolare ai 50 mila avvocati che hanno fatto ingresso d’ufficio nella Cassa. Le cause pendenti che riguardano i contributi sono ben 2.911 sulle 4.366 totali, a testimonianza del momento di difficoltà che vive la categoria. Il contenzioso immobiliare di Cassa forense, invece, comprende 230 giudizi in materia di locazioni, dei quali 167 riguardano recupero crediti (145) e risarcimento danni (10) nel territorio di Roma. Con tre diversi atti di conferimento immobiliare, infatti, si legge nel bilancio sociale, la Cassa ha provveduto ad apportare al Fondo immobiliare Cicerone gran parte del proprio patrimonio. Di conseguenza, la società Fabbrica immobiliare sgr che gestisce tale Fondo, sta proseguendo i giudizi precedentemente avviati dalla Cassa nei confronti dei conduttori degli immobili oggetto dell’apporto. L’Ente sta comunque dando seguito alle azioni di propria competenza, specifica il rapporto, ovvero al recupero dei crediti maturati nei confronti dei conduttori precedentemente all’apporto stesso.