AVVOCATI: Legali, praticantato a ostacoli (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Il parere del Cnf sullo schema di decreto sui corsi di formazione per la professione
Legali, praticantato a ostacoli
Una regolamentazione più dettagliata delle tre prove

Praticantato forense a ostacoli. Il Cnf ha inviato al ministero della giustizia il parere sullo schema di dm recante disciplina dei corsi di formazione per la professione di avvocato (anticipata da ItaliaOggi del 23 marzo scorso). Proponendo una regolamentazione più dettagliata delle tre prove che il praticante dovrà sostenere e superare nell’arco dei 18 mesi di tirocinio durante il periodo di formazione obbligatoria. Il mancato superamento impedirà infatti il rilascio del certificato di compiuta pratica. Secondo il Consiglio nazionale forense, le verifiche intermedie, per accedere alle quali bisogna frequentare almeno l’80% delle lezioni, devono essere previste al termine dei primi due semestri: due test a risposta multipla composto da almeno 30 domande su argomenti relativi agli insegnamenti svolti. La prova è superata in caso di risposta esatta ad almeno due terzi delle domande. La verifica finale, invece, consiste nella simulazione dell’esame di stato, dedicando, aggiunge il Cnf all’art. 8, comma 3, almeno quattro ore alle prove scritte e 30 minuti alla prova orale. Inoltre, il Consiglio nazionale forense propone di prevedere che, per la valutazione di ciascuna prova scritta, ogni componente della commissione di valutazione disponga di dieci punti di merito per ogni materia oggetto del colloquio. La prova si intende superata se la somma complessiva dei punti attribuiti ammonta ad almeno la metà più uno dei punti disponibili. Il Cnf propone inoltre correzioni ai contenuti del corso di formazione, che devono essere articolati in modo tale da sostenere e integrare la preparazione del tirocinante necessaria allo svolgimento dell’attività professionale e all’espletamento delle prove previste dall’esame di stato. Tra le materie di insegnamento previste, il Cnf chiede di eliminare, rispetto alla bozza di via Arenula, diritto costituzionale, tributario dell’Unione europea e internazionale, aggiungendo invece organizzazione e amministrazione dello studio professionale, profili contributivi e tributari della professione di avvocato e ordinamento giudiziario. Il parere, si legge nella newsletter del Cnf, è stato redatto a seguito della consultazione condotta presso ordini, Oua e associazioni forensi e tenendo conto delle considerazioni operative suggerite dai Laboratori Scuole forensi promossi dalla Scuola superiore dell’avvocatura. Il Cnf suggerisce infine modifiche allo schema di dm affinché i corsi concorrano a far conseguire al tirocinante le capacità professionali per difendere i diritti, con attenzione particolare alla deontologia, e per gestire uno studio. I corsi devono essere anche omogenei nei contenuti per facilitare eventuali trasferimenti da una scuola ad un’altra e il più possibile disponibili e accessibili sul territorio nazionale. Gabriele Ventura

Foto del profilo di Andrea Gentile

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