ITALIA OGGI
Gli avvocati tributaristi in cerca di par condicio
Giurisdizione tributaria allo stesso rango di quella ordinaria, amministrativa e contabile. È uno degli aspetti principali contenuti nella proposta di linee guida per la riforma del processo tributario messa a punto dall’Unione nazionale camere avvocati tributaristi, che verrà presentata e discussa al IV Congresso ordinario, il 23 e 24 settembre a Palermo.
Per quanto riguarda il tipo di giurisdizione e processo, in particolare, secondo il documento l’unica via percorribile per assicurare al cittadino-contribuente un processo celere e qualificato, è il mantenimento di una giurisdizione speciale, abbandonando quindi l’idea di far confluire la giurisdizione tributaria in quella ordinaria. Altro punto chiave delle linee guida è la separazione della giurisdizione tributaria dal ministero dell’economia e delle finanze. Secondo l’Uncat, infatti, l’organizzazione del processo tributario non può essere affidata a una delle parti in causa, dato che il Mef può ricoprire al tempo stesso il ruolo di parte in causa e di arbitro. Risulta quindi prioritario il definitivo passaggio della dipendenza funzionale degli organi di giurisdizione tributaria al ministero della giustizia o alla presidenza del consiglio dei ministri. Inoltre, a parere dell’Uncat, i giudici tributari devono svolgere il proprio ruolo a tempo pieno. «Oggi sono tutti prestati ad altre giurisdizioni», spiega il presidente Uncat, Bruno Lo Giudice, «alcuni sono avvocati, altri commercialisti, svolgono la propria professione e a tempo perso ricoprono il ruolo di giudice tributario. Vogliamo introdurre il tempo pieno e garantire la professionalità e la professionalizzazione della magistratura tributaria». «Un altro aspetto rilevante», afferma Lo Giudice, «è rappresentato dal fatto che si sta discutendo della riforma del processo tributario e al tavolo sono rappresentati tutti gli attori in campo tranne il contribuente, sulla pelle del quale, però, si gioca il processo. Per questo, ci stiamo facendo carico della difesa del cittadino-contribuente con l’obiettivo di tutelarne gli interessi e garantire un processo giusto, efficiente, terzo e imparziale». Gabriele Ventura