AVVOCATI: Napoli. «Udienze fuori tempo massimo», avvocati in rivolta (Il Mattino)

IL MATTINO

Napoli. «Udienze fuori tempo massimo», avvocati in rivolta

Fascicoli incompleti che costringono a rinvii, istanze per la liberazione anticipata sulle quali accade che la decisione arrivi quando il detenuto è già tornato libero: gli effetti della carenza di personale amministrativo sull’attività del Tribunale di Sorveglianza costituiscono un capitolo a sé, e forse il più allarmante nel quadro delle disfunzioni e delle criticità irrisolte che ha spinto gli avvocati della Camera penale di Napoli e quelli di tutte le Camere penali del distretto a proclamare tre giorni di astensione dalle udienze nei giorni scorsi, dal 6 all’8 luglio, e a votare all’unanimità nell’assemblea indetta dalla Camera penale napoletana guidata dall’avvocato Attilio Belloni la proposta di inoltrare al ministero una richiesta di una ispezione straordinaria allo scopo di verificare le disfunzioni lamentate e individuare le soluzioni più opportune per superarle.

«L’ispezione – chiarisce l’avvocato Belloni – è ai sensi dell’articolo 7 della legge 1311 del 1962. Auspichiamo che siano individuate le soluzioni più opportune per superare le criticità che denunciamo da tempo». I penalisti sono pronti a indire nuove giornate di astensione se non saranno adottati provvedimenti. «C’è bisogno di un confronto dialettico con tutti i protagonisti della giustizia e quindi non solo la magistratura ma anche l’avvocatura, altrimenti si rischia un autismo culturale, un solipsismo che non giova» afferma Domenico Ciruzzi, vice presidente dell’unione Camere penali nazionali. Intanto le udienze in Corte d’Appello iniziano un po’ prima al mattino, il presidente del Tribunale Ettore Ferrara ha previsto un incontro con i rappresentanti della classe forense per presentare il progetto di riorganizzazione dei servizi amministrativi, il procuratore Giovanni Colangelo ha promesso di intervenire sulla questione relativa alle informazioni relative alle pendenze dei procedimenti. Insomma qualcosa si muove, anche se restano irrisolti aspetti che rendono grande il problema della giustizia a Napoli.

Uno su tutti la carenza di personale amministrativo, motivo che ha spinto il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, Carminantonio Esposito, a disporre la riduzione dell’attività degli uffici.

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