ITALIA OGGI
Ocf, elezioni coordinatore fissate per il 19 dicembre
ven.9 – Si avvicina la costituzione dell’Organismo congressuale forense. L’elezione del coordinatore avverrà infatti il 19 dicembre prossimo. È quanto emerge da una comunicazione inviata dall’ex presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura, Mirella Casiello, ai componenti dell’Ocf, convocati presso la Cassa nazionale di previdenza forense per l’elezione di: coordinatore, tesoriere, e degli altri due componenti dell’ufficio di coordinamento dell’Organismo. Intanto, il 12 dicembre prossimo si rivoterà a Napoli per l’elezione dei delegati che entreranno a far parte dei 51 componenti dell’Ocf, dopo che le precedenti nomine erano state annullate. Se tutto andrà per il verso giusto, quindi, il nuovo organismo nato in seno al XXXIII congresso nazionale di Rimini verrà costituito prima di Natale, a due mesi e mezzo dall’approvazione dello statuto. Sempre secondo statuto, l’Ocf sarebbe dovuto nascere entro 30 giorni dalla votazione di Rimini, ma una serie di ostacoli ne hanno minato la costituzione. L’avvocatura si presenterà infatti al nuovo anno decisamente spaccata: da un lato il Consiglio nazionale forense e gli ordini territoriali, che hanno trovato voce nel nuovo organismo di rappresentanza politica (tra i 51 componenti oltre la metà sono presidenti di Coa e per la carica di presidente sembra forte la candidatura di Sergio Paparo, presidente dell’Ordine di Firenze). Dall’altro il mondo associativo, che si è reso protagonista negli anni passati per le dure lotte portate avanti contro alcune norme di attuazione della legge forense. E che ora, con l’eliminazione dell’Organismo unitario dell’avvocatura, rischia di essere tagliato fuori dalle decisioni chiave che riguarderanno la categoria. Per statuto, infatti, è previsto che l’Ocf consulti le associazioni forensi solo «ove ritenuto necessario». Insomma, con la legge sulle elezioni forensi «congelata» (si veda ItaliaOggi di ieri), le liti interne per la costituzione del nuovo organismo di rappresentanza e la possibilità che la caduta del governo blocchi il discorso riformatore portato avanti in questi mille giorni con il ministro della giustizia, Andrea Orlando, il 2017 non sembra nascere con il migliore degli auspici per la categoria forense. Gabriele Ventura