ITALIA OGGI
A Palermo via al IV Congresso ordinario dell’Uncat
Processo tributario, contribuente al centro
Si alza il sipario sul IV Congresso ordinario dell’Unione nazionale delle camere degli avvocati tributaristi. Una due giorni, in programma a Palermo, dedicata all’analisi di quali sono e potranno essere i diritti e i doveri del contribuente. Tema sul quale, come ha avuto modo di spiegare a ItaliaOggi il presidente dell’Uncat, Bruno Lo Giudice, «ciascuna camera territoriale nel corso dei lavori di questo pomeriggio avrà modo di esporre le proprie tesi, con l’obiettivo di trovare un punto di convergenza comune». Nel corso del congresso, infatti, saranno affrontate «tutte le problematiche rilevanti relative al processo e al sistema tributario in Italia», ha proseguito il presidente, «un momento di riflessione al termine del quale prenderà forma una mozione vera e propria che rappresenterà la posizione unitaria dell’avvocatura tributaria in merito alla possibile riforma del processo e sulla base della quale potremo proseguire in modo costruttivo il dialogo con le istituzioni». Un progetto, quello di riforma del processo tributario e di revisione del sistema fiscale italiano che non può più prescindere dal rimettere al centro i diritti e i doveri del contribuente. «La logica che ha spinto e continuerà a spingere il lavoro dell’Uncat», ha sottolineato Lo Giudice, «è quella che muove da due punti fermi. Il primo relativao al fatto che è necessario tornare alla giustizia del prelievo fiscale, sia sul piano sostanziale sia su quello processuale. E, affinché questo accada, è necessario che come avvocati tributaristi riusciamo a rappresentare gli interessi dei contribuenti che sono sempre i grandi assenti ai tavoli presso i quali si discutono le riforme. In secondo luogo serve recuperare la consapevolezza che parlare di contribuenti, vuol dire parlare in nome e per conto di ciascuno di noi, perché ciascun soggetto è prima di tutto un contribuente». Un progetto complesso, quindi, quello dell’Uncat che dovrà essere affrontato un passo alla volta partendo dal punto zero che, ad avviso di Lo Giudice «non può che essere la riduzione drastica del carico fiscale che è troppo pesante, sia per le imprese sia per le famiglie. Successivamente, poi, sarà necessario lavorare sull’aspetto di semplificazione». Il tutto finalizzato alla realizzazione di un giusto processo tributario la cui concretizzazione non può più prescindere «dallo svincolare l’attuale processo dalla dipendenza del ministero dell’economia e delle finanze. Attualmente, infatti, il Mef finisce per essere sia arbitro, sia parte in causa. Ecco, quindi», ha concluso Lo Giudice, «la necessità del passaggio della giustizia tributaria alla gestione della presidenza del consiglio dei ministri, del ministero della giustizia o comunque di un soggetto terzo rispetto al processo tributario». Nel corso dei lavori che avranno luogo domani, inoltre, avrà luogo la tavola rotonda dal titolo «Giustizia tributaria e garanzie costituzionali» che sarà coordinata da Angelo Cuva, docente di diritto tributario all’Università di Palermo e vicepresidente Uncat. All’incontro prenderanno parte anche Enrico Zanetti (viceministro dell’economia e delle finanze), Giorgio Toschi (comandante generale della Guardia di finanza), Pier Paolo Verna (direttore centrale affari legali, contenzioso e riscossione dell’Agenzia delle entrate), Ernesto Maria Ruffini (amministratore delegato Equitalia), Maurizio Bernardo (presidente commissione finanze della camera), Ennio Sepe, (presidente Associazione magistrati tributari) e Fazio Segantini (presidente Ungdcec). Beatrice Migliorini