ITALIA OGGI
A Bologna
Seicento penalisti a congresso
Si alza il sipario sul XVI Congresso dell’Unione delle Camere penali italiane, in programma a Bologna fino a domenica 2 ottobre. A partire da questo pomeriggio saranno oltre 600 gli avvocati penalisti chiamati a raccolta per una riflessione a 360° sul ddl di riforma del codice e del processo penale al vaglio del senato e sulla proposta di legge volta a ottenere la separazione delle carriere tra magistratura requirente e magistratura giudicante. Un momento di confronto, quindi, che per la prima volta vedrà la partecipazione di oltre 100 neoiscritti. «Nel corso dei due giorni di lavori congressuali mi aspetto un dibattuto elevato sui temi della giustizia e sull’operato del biennio di attività della giunta», ha spiegato a ItaliaOggi il presidente dell’Ucpi, Beniamino Migliucci, «in particolare mi aspetto un confronto aperto per quanto attiene il ddl di riforma del codice e del processo penale, un testo complesso che negli ultimi due anni abbiamo fatto il possibile per migliorare là dove era migliorabile, ma che ha distolto le nostre energie e la nostra attenzione dal poter lavorare a un testo organico per una vera riforma della giustizia. E proprio alla luce della complessità dell’impianto normativo abbiamo deciso di fornire ai congressisti delle tavole sinottiche ad hoc». Nel corso dei lavori, inoltre, verrà affrontato il tema della separazione delle carriere tra organo requirente e organo giudicante. Una proposta di iniziativa popolare che presto confluirà in un testo e che, specularmente alla separazione delle carriere, prevedrà anche la creazione di due differenti organi di controllo di grado superiore, «perché», ha sottolineato Migliucci, «la certezza della terzietà del giudice è un qualcosa che non può più essere rimandato». Nel corso della tre giorni di lavori, inoltre, avranno luogo le elezioni per la guida delle camere penali del prossimo biennio. «Due anni nel corso dei quali l’elemento che mi ha dato maggior soddisfazione è stato quello di vedere la sinergia e la comunione di intenti che si è andata creando nell’attività che è stata fatta con le commissioni e gli osservatori e che spero di poter portare avanti». Beatrice Migliorini