ITALIA OGGI
L’intesa tra Cnf e associazioni specialistiche per superare le censure del Tar
Specializzazioni riviste
Per i legali otto materie onnicomprensive
È pronto il nuovo elenco delle specializzazioni forensi. Saranno otto o nove le aree di specializzazione che sostituiranno le 18 bocciate dal Tar Lazio: diritto civile, diritto penale, diritto del lavoro, diritto tributario, diritto amministrativo, diritto di famiglia e dei minori, società e impresa, internazionale. In forse l’inserimento del diritto della navigazione e l’accorpamento o la suddivisione tra diritto internazionale e dell’Unione europea. È quanto emerge, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, dalla riunione che si è svolta settimana scorsa tra il Consiglio nazionale forense e le associazioni specialistiche, dove è stato stilato il nuovo elenco delle aree specialistiche da inviare al ministero della giustizia.
Esclusi da questo primo confronto, invece, l’Oua e le associazioni maggiormente rappresentative, ovvero i soggetti che hanno impugnato il regolamento al Tar.
Alla base della scelta di creare un elenco il più possibile generalista c’è la necessità di superare le censure del Tar Lazio rispetto all’art. 3 del regolamento contenente la suddivisione dei settori di specializzazione, dove non risultava rispettato «né un criterio codicistico, né un criterio di riferimento alle competenze dei vari organi giurisdizionali esistenti nell’ordinamento, né infine un criterio di coincidenza con i possibili insegnamenti universitari, più numerosi di quelli individuati dal decreto» (si veda ItaliaOggi del 15 aprile scorso). Proprio per questo, l’inserimento o meno del diritto della navigazione dovrebbe essere lasciato a Via Arenula: pur avendo un codice di riferimento, infatti, manca il criterio di competenza degli organi giurisdizionali. Altra scelta demandata al ministero è l’accorpamento o meno di diritto internazionale e dell’Unione europea. Altro nodo individuato dal Tar è rappresentato dal colloquio presso il Cnf per il rilascio del titolo per comprovata esperienza. In questo caso, la proposta al ministro dovrebbe essere di eliminare il colloquio al Consiglio nazionale forense ma di fissare in modo più chiaro i criteri in base ai quali il Cnf valuterà la comprovata esperienza.
Resta critica la posizione dell’Oua, soprattutto rispetto al modus operandi del Cnf. «Sono dispiaciuta del fatto che il confronto sulle specializzazioni stia avvenendo solo tra coloro che al Tar, di fatto, hanno perso, e non con chi ha individuato da tempo quali erano le criticità», afferma la presidente Oua, Mirella Casiello, «questo modo di operare non porterà nulla di buono. Anche per il regolamento elettorale non vi era stato alcun confronto, e il fatto di lavorare in autonomia può portare solo a nuove criticità. Emergerà tutto nel corso del prossimo congresso nazionale forense».
Critica anche la posizione di Anf. «La sensazione è che questa fortissima generalizzazione delle materie annacqui il valore delle specializzazioni», afferma il segretario generale, Luigi Pansini, «sminuendo l’idea stessa di specializzazione e non aggiunga nulla che possa implementare il bagaglio culturale dell’avvocato. Non si è tenuto conto di alcuni criteri evincibili dal sistema, come i rapporti del ministero della giustizia che fanno riferimento ad alcune materie che si caratterizzano per la complessità della trattazione, vedi le successioni o la responsabilità civile». Infine, dalla riunione del comitato organizzatore del prossimo congresso forense che si è svolta settimana scorsa, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, è emerso che il Cnf avrebbe deciso di accantonare l’idea di ridurre il numero dei delegati congressuali, appoggiata da alcuni ordini territoriali ma osteggiata dall’Oua e dalle associazioni forensi. Gabriele Ventura