AGENZIA PARLAMENTARE
Teatro: Avvocati sul palco per la Solidarietà con “Nozze di Rame… Forse” a Tivoli
(AGENPARL) – Roma, 20 set 2016 – A Tivoli una sola data, una serata unica dove stavolta in scena andrà la solidarietà e il ricavato sarà devoluto interamente allo scopo di aiutare le popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia. A Rimini invece l’appuntamento è sul palco allestito in occasione del XXXIII Congresso Nazionale Forense. Dopo il successo della passata stagione torna “Nozze di Rame … Forse”, lo spettacolo della Compagnia “Gli Incerti del Mestiere”, composta di soli avvocati diretti dalla mano sapiente di Enrico Vanzina.
Il primo appuntamento, venerdì 30 settembre alle 21 al Teatro Giuseppetti di Tivoli, in vicolo dell’Inversata, 5, nasce dalla decisione di restituire la speranza a Gabriele, 8 anni, che nel terremoto ha perso la mamma Letizia, il papà Gianluca e la sorellina di 10 anni, Martina. La famiglia si trovava a Casale, frazione di Amatrice. Il piccolo ora è stato affidato a una zia. Il ricavato della serata di Tivoli, con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli, vuole essere un piccolo contributo per cercare di garantirgli un futuro migliore.
Il secondo incontro, il 6 ottobre a Rimini in occasione del XXXIII Congresso Nazionale Forense, non è aperto al pubblico ma destinato ad una platea di soli avvocati e nasce d’intesa con l’OUA, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura.
Anche l’OUA subito dopo il sisma del 24 agosto, ha attivato un conto corrente su cui far confluire gli aiuti per le popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto. “Nel ringraziare coloro che hanno già fatto pervenire il loro contributo – si legge sul sito dell’Organismo Unitario – ricordiamo che il codice IBAN da utilizzare per i bonifici è IT04T0200805017000104429816 con la causale “Aiuti popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto”.
Di seguito qualche cenno sulla compagnia e la sinossi dello spettacolo. Un matrimonio in bilico dopo dieci anni – alla vigilia delle nozze di rame appunto – per colpa di un prete che prete non era. Un altro sacerdote che cerca di metterci una buona parola, anche se non richiesta. E poi un avvocato forse troppo zelante, gli immancabili amici e vicini di casa che non lesinano consigli a volte fuori luogo, un eccentrico tecnico dell’ascensore. Ecco “Nozze di rame… Forse”, una divertente commedia degli equivoci nella quale recita una compagnia d’eccezione: gli “Incerti del mestiere”, composta da avvocati, che quindi di cavilli e diritto matrimoniale certo se ne intendono. A dirigere la squadra, la mano sapiente di un regista come Enrico Vanzina, che per questo spettacolo abbandona il grande schermo e si misura col brivido del palcoscenico. Il tutto a titolo d’amicizia. A firmare la piece, Tiziano Lepone, autore dei testi, oltre che attore protagonista nei panni di Gino, marito tifosissimo della Roma, a quanto pare non troppo deluso nello scoprire che il suo matrimonio con Adele – la brillante Barbara Mecucci – rischia di non avere più alcun valore. In scena anche Aldo Minghelli, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma, il simpatico padre Ampelio; Marco Di Lotti, avvocato nella vita e nella parte, Alessandro Coccoli e Cristina Cristilli, i vicini di casa; infine Giuseppe Rombolà, l’ascensorista. A condire il tutto, la romanissima passione per il calcio e la brillante radiocronaca di due voci che i tifosi della capitale conoscono perfettamente: Patrick vom Bruck e Carlo Zampa!
Sinossi. Cosa accadrebbe se alla vigilia dell’anniversario del decimo anno di matrimonio, due coniugi venissero a scoprire che il prete che ha celebrato il loro matrimonio, in realtà non era un prete? È quanto accade a Gino e Adele, i quali, alla vigilia della cena organizzata per festeggiare le nozze di rame (10 anni di matrimonio), vengono sopraffatti da una notizia sconvolgente: si sono “bevuti” Don Alfio, sacerdote che alcuni anni prima aveva sposato la coppia. Dopo un primo momento nel quale i due coniugi rimangono sbigottiti, inizia una diversa conflittuale interpretazione della nuova realtà: per il marito nasce la convinzione di essere tornato celibe, libero e quindi semplice convivente, per la moglie, invece, il matrimonio resta valido e la realtà non cambia. Il tutto viene condito dai preziosi consigli di una coppia di amici che abita al piano di sopra, di un prete “casualmente” in visita per la benedizione della casa, di un avvocato impiccione che abita al primo piano e di un eccentrico operaio intervenuto a riparare l’ascensore. Sullo sfondo il nuovo acquisto della Roma, Bucio, attaccante del Botswana, e la lotta dei mariti per la riconferma del proprio abbonamento allo stadio.