ITALIA OGGI
Tribunali rimpolpati
Sab. 11 – Governo al lavoro per porre un freno alle carenze di organico e di organizzazione negli uffici giudiziari. Questo il messaggio lanciato, ieri, dal ministro della giustizia Andrea Orlando, nel corso del 50° anniversario dell’Associazione italiana giovani avvocati, la cui celebrazione presso la Sala Giovanni Paolo II della Pontificia Università della Santa Croce a Roma si concluderà oggi. «Nella selezione di chi è chiamato a guidare gli uffici giudiziari si guarda, nella migliore delle ipotesi, alle competenze giuridiche, quasi mai alle capacità organizzative: questo è un lusso che non ci possiamo più permettere», ha sottolineato Orlando, «per il governo, il problema della carenza degli organici negli uffici giudiziari, non è nuovo, ma siamo anche consapevoli del fatto che le risorse vanno destinate anche a innovazioni di carattere organizzativo. Al momento abbiamo portato 700 unità da altri enti pubblici e ora attendiamo altre 1.500 immissioni. Poi sarà possibile indire un concorso per energie più giovani», ha precisato Orlando. Il problema, però, non sono solo le risorse umane. «È importante parlare di questo tema», ha sottolineato il ministro, «non dobbiamo, però, dimenticare un altro aspetto: ho visitato i dieci tribunali con le peggiori performance in Italia e, in sei su dieci, c’era il 100% e anche il 110% di personale amministrativo. In questi casi ciò che manca è un processo di riorganizzazione che i capi degli uffici per molto tempo non hanno saputo fare».
Per quanto riguarda, poi, la riforma del processo penale il ministro si è dichiarato fiducioso in merito alla possibilità di vedere i lavori in parlamento conclusi entro l’estate. Nel corso dei lavori di ieri, inoltre, il ministro Orlando, dopo i saluti istituzionali da parte del presidente dell’Associazione, Michele Vaira, ha preso parte ad un faccia a faccia con il presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Mascherin. Colloquio, nel corso del quale è emersa l’intenzione del numero uno di via Arenula di dare la possibilità di ingresso degli avvocati all’interno dei Consigli giudiziari.