ITALIA OGGI
Risposte in commissione VI della camera sui risarcimenti
Banche, le pratiche di arbitrato in stand by
Pratiche di arbitrato in stand by. Lo schema di regolamento per l’accesso al risarcimento delle cifre perse nel salvataggio delle banche cadute in risoluzione lo scorso novembre è in attesa del parere del Consiglio di stato. E mentre si conferma la riduzione del numero dei risparmiatori che avranno accesso al rimborso forfetario dell’80%, si ribadisce come il termine di presentazione delle istanze (fissato il prossimo inizio gennaio) non potrà essere posticipato. Sono le novità emerse ieri nel corso del question time alla camera per i clienti coinvolti nel salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Cariferrara. Questi, oltre a dover fare i conti coi tempi lunghi della legislatura, che da giugno (legge 119/2016) attende i decreti attuativi per l’accesso alle pratiche di arbitrato, dovranno ora valutare le nuove disposizioni assunte dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) assieme con Banca d’Italia. Il Fitd, che lo scorso 19 settembre ha aperto i primi rimborsi, ha escluso dal risanamento forfetario (si veda ItaliaOggi del 10/09) coloro che risultano non aver comprato obbligazioni tramite attività d’intermediazione diretta banca-cliente. Rispondendo alla domanda di Daniele Pesco deputato M5s sui criteri di accesso agli indennizzi automatici, la sottosegretaria Paola De Micheli ha inoltre ricordato come il risarcimento possa esser riconosciuto solo in caso di violazione delle regole sulla condotta per la vendita di strumenti finanziari. Dalle stime iniziali che prevedevano indennizzi per circa 6.500 risparmiatori su circa 10 mila complessivi, i tecnici dell’associazione vittime del salva-banche hanno calcolato che i risparmiatori che potranno avere accesso al ristoro immediato saranno attorno ai 4 mila. È incerto, nel caso la domanda venga rifiutata, se sia possibile accedere all’arbitrato. Tra le domande oggetto del question time, anche quella dell’on. Savino, che ha chiesto di fare il punto sulle banche popolari italiane alla luce delle nuove disposizioni che disciplinandola trasformazione in società per azioni. Le banche coinvolte sono dieci: Banca Ubi, Banca popolare di Vicenza, Veneto banca, Banca popolare di Milano, Banco popolare, Banca popolare dell’Emilia Romagna, Banca popolare di Sondrio, Banca popolare dell’Alto Adige, Banca popolare di Bari e il Credito valtellinese. Ubi, Popolare di Vicenza e Veneto banca hanno terminato la trasformazione in Spa. Bpm e Bp hanno convocato per metà ottobre le assemblee dei soci per votare sulla fusione. Le popolari di Sondrio e dell’Emilia Romagna stanno analizzando come richiesto dall’art. 56 Tub la bozza di statuto per la futura società. Infine, per il Credito valtellinese e la popolare dell’Alto Adige le assemblee sono chiamate a deliberare la trasformazione rispettivamente i prossimi 27-28 ottobre e 25-26 novembre. La popolare di Bari attendere l’incontro coi soci entro metà dicembre. Gloria Grigolon Debora Alberici