IL SOLE 24 ORE
Maltrattamenti. Ora l’esame del Senato
La Camera consente la videosorveglianza in asili e ospizi
Via libera della Camera, a larga maggioranza, al disegno di legge che consente l’installazione di telecamere a circuito chiuso negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture che ospitano anziani e disabili. Il Ddl, che deve passare l’esame del Senato per il voto finale, contiene una delega al Governo per l’adozione, entro un anno dall’entrata in vigore, di un decreto legislativo che definisca le modalità per valutare le attitudini e la preparazione del personale, socio sanitario e docente, che ha il compito di educare e curare: per chi ricopre questi incarichi sono previste verifiche sia prima dell’assunzione dell’incarico sia periodiche.
Le norme, adottate sull’onda dell’aumento dei casi di maltrattamenti ai danni di anziani e bambini nelle strutture che li ospitano, prevedono la possibilità, con il consenso dei diretti interessati o dei loro tutori, di installare sia nelle strutture pubbliche sia private dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso per pervenire e contrastare i maltrattamenti e gli abusi, anche di natura psicologica. Le immagini raccolte, saranno cifrate, al momento dell’acquisizione all’interno delle telecamere, attraverso un sistema a doppia chiave asimmetrica, inoltre l’accesso alle registrazione è possibile, con le modalità dettate dal Codice di procedura penale, solo in caso di notizie di reato.
L’installazione delle telecamere, trattandosi di luoghi di lavoro, sarà subordinato a un accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria, aziendale o territoriale. Se l’accordo non c’è per il via libera ai sistemi, la cui presenza è adeguatamente segnalata, può bastare l’ok dell’ispettorato del lavoro.
Sempre nel rispetto della privacy, la norma precisa che l’utilizzo dei sistemi video è lecito se in linea con la Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità (ratificata con la legge 18/2009) e dipende al consenso degli interessati o dei loro tutori se minorenni o incapaci.
Su tutto “vigilerà” il Garante per la protezione dei dati personali che, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, definirà gli adempimenti e le prescrizioni che dovranno essere osservate sia nel predisporre le telecamere sia nel trattare i dati personali raccolti attraverso il sistema di videosorveglianza. Il Ddl vieta espressamente l’uso di webcam e chiarisce che in caso di violazione delle norme sulla privacy si applicano le sanzioni previste dal Dlgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali.
Per prevenire maltrattamenti e abusi il Ddl prevede anche l’emanazione di linee guida da parte del ministero della Salute – da concordare con la conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni – sulle modalità di accesso alle strutture socio sanitarie e socio assistenziali per garantire, dove possibile, le visite degli ospiti per l’intera giornata. P.Mac.