IL CORRIERE DELLA SERA
Carceri, 858 suicidi in cella dal 2000 ad oggi
Sono 858 le persone che, dal 2000 a oggi, si sono tolte la vita all’interno delle patrie galere. Ventuno dall’inizio del 2015
Ha disfatto il letto con rabbia. Si è guardato intorno, solo, in una cella bollente di Regina Coeli. Poi Ludovico Caiazza, il giovane di 32 anni fermato sabato sera per l’omicidio del gioielliere romano, ha agganciato le lenzuola bianche alle grate della finestra. Si è stretto un cappio intorno al collo e si è impiccato, poche ore dopo avere messo piede in galera. L’allarme è scattato intorno a mezzanotte, i soccorsi sono stati immediati, dicono gli agenti. Ma quando l’ambulanza del 118 è arrivata («sette minuti dopo»), Caiazza era già morto.
Un suicidio che non sorprende nessuno, di certo non gli addetti ai lavori. I conti li fanno quelli dell’associazione Ristretti Orizzonti: sono 858 le persone che, dal 2000 a oggi, si sono tolte la vita all’interno delle patrie galere. Ventuno dall’inizio del 2015. L’ultimo venti giorni fa: Giuseppe Panuccio, 53 anni, morto suicida il 2 luglio nel carcere di Reggio Calabria. E poi, solo per citare gli ultimi casi, Mhameli Hamza, che si è tolto la vita a 25 anni in una cella della Casa Circondariale di Padova, il 6 giugno scorso. E Calogero Colombo, 44 anni, morto nel carcere di Ancona il 28 maggio. Tre diversi suicidi nel giro di un mese in tre diverse prigioni d’Italia. Cronache di un’emergenza ordinaria. Federica Seneghini