LA REPUBBLICA
Carceri, l`appello del Papa
“Subito un atto di clemenza”
lun.7 – A due settimane dalla chiusura del Giubileo, il Papa torna a chiedere
«un atto di clemenza verso i carcerati che si ritenessero idonei», dopo che era caduto nel vuoto il suo messaggio a favore di un`amnistia contenuto nella lettera inviata alla vigilia dell`Anno santo. L`appello di Francesco arriva
nel giorno in cui San Pietro accoglie mille detenuti provenienti da 12 nazioni insieme a volontari, agenti e cappellani che operano negli istituti di pena. Numerosi gli italiani: quelli di Busto Arsizio, Brescia e Palermo indossano
la tunica bianca dei ministranti per assistere il Papa nel servizio liturgico. E tra loro c`è anche Issam, un giovane musulmano.
È l`appuntamento giubilare che Bergoglio ha voluto con insistenza. «Ogni volta che entro in un carcere – ha rivelato nell`omelia mi domando perché loro e non io? Tutti abbiamo la possibilità di sbagliare: tutti». Per questo
mette in guardia da chi «punta il dito». E soprattutto ammonisce da «una certa ipocrisia» che, aggiunge rivolgendosi ai detenuti, «spinge a vedere in voi solo delle persone per le quali l`unica via è quella del carcere», mentre
«non si pensa alla possibilità di cambiare vita» e «c`è poca fiducia nella riabilitazione».
È l`auspicio di una giustizia penale «che non sia esclusivamente punitiva, ma aperta alla speranza e alla prospettiva di reinserire il reo nella società». Francesco lo ribadisce dopo l`Angelus, quando chiede anche un «miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri, affinché sia rispettata pienamente la dignità umana delle persone». In piazza San Pietro ci sono ad ascoltarlo anche i partecipanti alla marcia organizzata dai radicali per
invocare un provvedimento di amnistia. Tra loro, l`ex governatore siciliano Totò Cuffaro. ANDREA GUALTIERI