CARCERI: Il ministro Orlando: «Il nostro sistema carcerario va ripensato»(L’Unità)

L’UNITA’

Il ministro Orlando: «Il nostro sistema carcerario va ripensato»
Antigone: «Celle piene». Il ministro: situazione migliora.
Il 18 e 19 aprile Stati Generali

Fornire elementi per la riforma legislativa, dopo 40 anni, del sistema penitenziario; abbassare i costi, stimati in 3 miliardi l`anno, sostenuti per il sistema penitenziario; introdurre nel dibattito pubblico un`idea diversa di carcere, finalizzata ad «abbassare il livello di recidiva, che in Italia è il più alto d`Europa, ampliando l`esecuzione penale all’esterno del carcere». Visto che contro la recidiva «questo dimostrato lo strumento più efficace».
Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, presenta a l`Unità gli Stati Generali dell`Esecuzione Penale che si terranno il prossimo 18 e 19 aprile a Rebibbia, aperti dal capo dello Stato Sergio Mattarella, alla sua prima visita in un carcere da Presidente e che saranno visibili in streaming in diverse carceri.
Tema non facile da trattare e far comprendere, all`opinione pubblica, specie in una fase in cui le carceri rischiano di diventare «luogo di proselitismo per il radicalismo jihadista», ricorda il ministro Orlando.
Ma la convinzione di fondo è che «la sicurezza la si garantisce se si pongono
le basi perché chi esce dal carcere non torni a delinquere», sottolinea
Claudio Giostra, coordinatore degli Stati Generali. L`esecuzione penale esterna, cioè legata a iniziative, in particolare di lavoro, eseguite con précisi protocolli, è considerata una strada importante, per altro già imboccata: «Oggi il rapporto è di un detenuto ammesso all`esecuzione penale esterna per
ogni detenuto in carcere, mentre quando ci siamo insediati il rapporto era uno a quattro», spiega Orlando. 29.679 persone scontano la pena non in carcere: 10.000 ai domiciliari, oltre 12.000 in affidamento in prova e circa 6.500 in lavori di pubblica utilità, mentre 2.300 sono controllate con braccialetto elettronico.
Intanto, ieri, è stato presentato il XII rapporto di Antigone sulla situazione nelle carceri: in sei anni i detenuti sono diminuiti di 14.763 unità, ma sono cresciuti nell`ultimo anno: nei primi tre mesi del 2016 il numero dei detenuti nelle carceri italiane è infatti aumentato di 1.331 unità, tornando a far crescere il tasso di sovraffollamento (numero di detenuti rispetto al numero di posti letto regolamentari) che si attesta al 108% secondo l`amministrazione penitenziaria. I detenuti alla data del 31 marzo 2016 sono 53.495 per.) luna disponibilità di 49.545 posti letto nominali, non tutti realmente fruibili. Almeno 3.950 persone sono prive, al momento, di un posto letto regolamentare e, inoltre, poco meno di 9.000 reclusi vivono ancora in meno di 4 metri quadri procapite, standard minimo previsto dal Consiglio d`Europa. Oltre un terzo dei reclusi sono imputati in attesa di giudizio. I condannati in via definitiva sono 34.580, quelli in attesa di sentenza definitiva sono il 34,6% del totale, contro una media europea del 20,4%.
«La situazione del sovraffollamento è molto migliorata negli ultimi anni, ma va tenuta sempre sotto osservazione», ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, intervenuto alla presentazione del dossier.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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