LA REPUBBLICA
“Per i colletti bianchi corrotti no al carcere preventivo”
Proposta di legge del verdiniano Falanga: in cella solo come extrema ratio
“Non me l`ha chiesto Denis di presentarla, è una battaglia garantista”
ROMA. «Chi piglia tangenti mi fa schifo, ma in carcere prima del processo ci si deve andare solo come extrema ratio». Pure per corruzione, finanziamento illecito, autoriciclaggio. Dice così Ciro Falanga, avvocato, presidente degli avvocati di Torre Annunziata e senatore in quota Verdini. Autore di una proposta super garantista che ha incassato a palazzo Madama le firme di
ben 27 colleghi di Forza Italia, Nuovo centro destra, Conservatori e riformisti di Fitto, e naturalmente Ala, il suo gruppo. Gliel`ha chiesto Denis Verdini
di presentarla? Falanga s`arrabbia: «Giuro sul mio onore che lui non ne sapeva niente, forse si è pure incazzato perché così si fa rumore. Ma io non sono Verdini, sono Falanga con tutto il rispetto». Però sta in un partito il cui capo ha problemi con la giustizia: «Ma a 20 anni io ero Radicale e mi battevo per Tortora, non è Verdini che può cambiare la mia storia. La mia è sensibilità
umana. Io giro per le carceri e scopro che il 50% dei soggetti arrestati in via cautelare poi viene dichiarato innocente. Come quel sindaco di Pignataro Maggiore che s`è fatto 11 mesi di galera in custodia cautelare e poi è stato assolto, ma è un uomo distrutto».
Dice Felice Casson, il dem ex giudice istruttore, quando legge la proposta di legge che Falanga ha depositato appena ieri: «Quando si tratta di eliminare
procedimenti penali e arresti per i colletti bianchi il centrodestra è sempre in prima fila. Speriamo solo che nessuno nel centrosinistra caschi nella trappola».
Una “trappola” di un solo articolo, che riscrive il terzo comma del famoso articolo 274 del codice di procedura penale sulla custodia cautelare. Via il carcere se un reato è punito fino a 5 anni. Obbligo degli arresti domiciliari
se la pena è fino a 4. Galera solo se si violano gli obblighi previsti dalla carcerazione in casa.
Arresti preventivi «per gravi delitti con uso di armi, o di altri mezzi di violenza personale ovvero di delitti di mafia».
I colletti bianchi non rischiano più nulla. A meno che non vengano proprio presi in flagranza.
Scrive Falanga nelle motivazioni della proposta di legge: «Contenere il ricorso alla custodia cautelare a casi realmente estremi in cui la privazione del sommo bene della libertà sia effettivamente giustificata e necessaria».
Arriva a citare pure la vicenda di Luigi Cesaro, il deputato di cui la procura dí Napoli nel 2014 chiese l`arresto per fatti di dieci anni prima, ma in cui di
mezzo c`era la camorra e il clan Bidognetti e le mire su un paio di appalti del Comune di Lusciano. Richiesta inaccettabile per Falanga proprio perché sarebbe passato troppo tempo rispetto al reato.
Quindi Verdini non c`entra? Il senatore di Ala non perde la pazienza: «Me lo spiegate un fatto? Perché se certe battaglie le faceva Pannella era un bene, e
invece se le fa Falanga che sta con Verdini allora è un male? Io non voglio salvare i colletti bianchi, ma in nessun paese d`Europa esiste una carcerazione preventiva come la nostra. E poi mi fa ridere che risarciamo i detenuti con 7 euro al giorno se il carcere è stato ingiusto e disumano».
Ma lei perché lo fa? «Guardi, io nella mia vita non sono mai stato “attenzionato” da un`autorità di polizia. Per questo mi posso permettere di parlare così e di chiedere che non vada più in carcere chi poi si suicida per la vergogna…». LIANA MILELLA