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Sappe: superata quota 54mila presenze nelle carceri italiane
Roma, 12 lug. (askanews) – Sale a quota 54.072 il numero dei detenuti presenti oggi nelle carceri italiane, mentre ben 43mila persone scontano una pena sul territorio in misura alternativa alla detenzione (affidamento in prova, detenzione domiciliare, messa alla prova e lavori di pubblica utilità) e 10.773 sono le nuove istanze pendenti per messa alla prova. Ne da notizia il sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, a margine dei lavori del convegno dal titolo Espiazione della pena e diritti fondamentali della persona – Una riflessione sulla situazione carceraria italiana in corso a Carini (Pa), presso il Salone delle Feste del Castello.
“Sono pressochè esauriti gli effetti delle leggi svuotacarceri e gli istituti di pena ritornano a essere significativamente affollati, a tutto discapito del lavoro delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria – denuncia Donato Capece, segretario generale Sappe – 54.072 detenuti rispetto ad una capienza regolamentare di poco superiore ai 44mila posti letto effettivamente disponibili è un segnale preoccupante, che va a incidere pesantemente sul lavoro dei Baschi Azzurri. Le regioni più affollate sono Lombardia (7.967), Campania (6.889), Lazio (5.893) e Sicilia (5.899). Ma tutte, proprio tutte, le carceri sono affollate oltre la capienza ordinaria”.
Per il Sappe “poco è cambiata” la situazione penitenziaria del Paese: “Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto. Solamente in questi ultimi dieci giorni si sono contati Agenti di Polizia Penitenziaria aggrediti in varie carceri, tra le quali Salerno, Ariano Irpino, Taranto, Favignana, Potenza, atti di autolesionismo in cella a Reggio Emilia, un tentato suicidio nel carcere di Civitavecchia, l’incendio in Sezione provocato da un ristretto a Livorno, sangue ed escrementi lanciati contro i poliziotti a Potenza. E si deve non dimeno registrare il suicidio di due poliziotti penitenziari, a Trieste e Cremona. E’ una situazione penitenziaria di normalità?”, si domanda il leader nazionale dei Baschi Azzurri. Che sollecita un intervento del Ministro della Giustizia Andrea Orlando su un fatto specifico: “Nonostante la Polizia Penitenziaria ha organici carenti per 8mila Agenti, la Legge di stabilità ha bocciato un emendamento che avrebbe permesso l’assunzione di 800 nuovi Agenti, a partire dall’assunzione degli idonei non vincitori dei precedenti concorsi, già pronti a frequentare i corsi di formazione. Credo che sia assolutamente necessario che, almeno su questo, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando assicuri queste nuove assunzioni, nell’ordine di 1.000 nuovo Agenti di Polizia Penitenziaria, assolutamente indispensabili anche per il contrasto della criminalità e del radicalismo integralista nelle carceri”.