CASSAZIONE: Consolidato possibile se l’attività è in Italia (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Consolidato possibile se l’attività è in Italia

Per potere fare ricorso al consolidato, l’attività d’impresa deve essere svolta in Italia. In caso contrario scatta il divieto visto che si tratta di holding con sede all’estero. E il rappresentante legale può essere colpito da sequestro preventivo sul patrimonio personale per dichiarazione fraudolenta e infedele. Lo sottolinea la Corte di cassazione con la sentenza n. 11674 della Terza sezione penale.
La pronuncia ha così inammissibile il ricorso presentato contro il provvedimento di sequestro di oltre 4 milioni di beni, sia mobili sia immobili, di proprietà di un imprenditore.
In sede di impugnazione era stato messo in evidenza come la società, con sede in Lussemburgo, doveva essere considerata per presunzione di legge fiscalmente residente in Italia attraverso l’esercizio di una stabile organizzazione. Aspetto quest’ultimo che se ha rilevanza sul piano civilistico, ricordava il ricorso, non ne ha invece sul piano tributaria. La Cassazione tuttavia ha ricordato che, sulla base di quanto emerso nel giudizio cautelare, la società non esercita attività d’impresa ma semplice attività di detenzione limitata al godimento dei frutti di partecipazione in società residente all’estero.

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