CASSAZIONE: Il cliente paga anche il legale collaboratore (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Con la procura
Il cliente paga anche il legale collaboratore

Roma. Il cliente deve pagare i compensi al legale che collabora con un altro avvocato se la procura alle liti è stata rilasciata al primo. La Cassazione (sentenza 7382) respinge il ricorso di una società che aveva corrisposto quanto dovuto per l’assistenza al titolare e non al suo collaboratore, sebbene non interno allo studio. Secondo i ricorrenti la corte d’Appello aveva sbagliato nel supporre l’instaurazione di un contratto di patrocinio basandosi soltanto sul rilascio di una procura alle liti, che avrebbe invece rilievo solo ai fini processuali. Per la società era semmai il titolare, che aveva di fatto conferito l’incarico, a dover corrispondere al suo collaboratore i compensi professionali per l’attività svolta.
La Cassazione conferma però la correttezza della decisione presa dai giudici di merito. La Corte d’appello, infatti, oltre a valorizzare la procura alle liti, ha precisato che il rapporto professionale con il collaboratore si era aggiunto a quello regolato dal contratto di patrocinio esistente tra questo e il legale “titolare”. La Suprema corte ricorda che per capire quale è l’avvocato creditore è necessario guardare al caso concreto e accertare di volta in volta «se la procura al legale che chiede il pagamento al compenso sia stata conferita dal legale che abbia ricevuto la procura alle liti dal cliente (articolo 2232 del codice civile) oppure (come nel nostro caso) direttamente dallo stesso cliente finale». Nello specifico i giudici hanno accertato che la procura era stata conferita direttamente dai ricorrenti e l’opera del collaboratore non rientrava tra le attività oggetto della collaborazione professionale in esclusiva con il “titolare” del cui studio il suo “patrocinante” non faceva parte. Patrizia Maciocchi

Foto del profilo di Andrea Gentile

andrea-gentile