CASSAZIONE: Legali, parcella per ogni atto (Italia Oggi Sette)

ITALIA OGGI SETTE

La Cassazione definisce il perimetro delle competenze economiche degli avvocati
Legali, parcella per ogni atto
Compenso dovuto anche per comunicazioni e trasferte

Lun.21 – La Cassazione (VI sezione civile) con ordinanza n. 22951 del 10 novembre, ha ribadito che all’avvocato è dovuto un compenso per l’esame del dispositivo di ogni sentenza e di ogni decreto o ordinanza, anche se emessi in udienza. Sono, altresì, dovuti i compensi chiesti a titolo di corrispondenza informativa ed anche quelli per indennità di trasferta. La Corte di appello aveva parzialmente accolto il ricorso proposto da Caio, avvocato, e riliquidato le spese di primo grado in somma diversa da quella richiesta, avuto riguardo al minimo tariffario previsto dal dm 8/4/2004 n. 127 per lo scaglione di riferimento in considerazione della minima complessità della controversia, detraendo l’importo chiesto a titolo di onorari per la discussione orale e per i diritti di procuratore le voci relative all’esame della documentazione di controparte, l’esame di tre ordinanze non risultando altra ordinanza se non quella di nomina del Ctu già presente in udienza, quella relativa alla corrispondenza informativa con il cliente mancando documentazione al riguardo e le somme chieste a titolo di indennità di trasferta per tre udienze mancandone la prova necessaria.
Inoltre i giudici della Suprema corte hanno anche evidenziato come bisogna ritenere per ciò stesso assolto da parte del difensore il dovere di informare il cliente per invitarlo a parteciparvi, con la conseguenza che per la liquidazione della corrispondente voce non è richiesta la prova. L’attribuzione di ulteriori competenze per tale titolo è subordinata, invece, in ossequio a un ormai consolidato orientamento giurisprudenziale, alla documentazione e, comunque, alla prova certa dell’effettività della prestazione professionale come specificamente indirizzata a tenere informato il cliente di eventi processuali rilevanti (si veda, tra le altre, Cass. 17/10/07 n. 8152). Sembra quindi opportuno evidenziare come il tenore letterale della voce n. 15 dell’allegato B al dm n. 127 dell’8 aprile 2004, sia chiaro nel disporre che è dovuto un compenso «per l’esame del dispositivo di ogni sentenza e di ogni decreto o ordinanza, anche se emessi in udienza». Quanto all’indennità di trasferta i giudici della Cassazione hanno rilevato che la voce n. 57 della citata tabella prevede che «Per il trasferimento fuori dal proprio domicilio sono dovute le spese e l’indennità così come previste nella tabella degli onorari stragiudiziali». L’art. 8 della Tabella D prevede che «all’avvocato che, per l’esecuzione dell’incarico ricevuto, debba trasferirsi fuori dal proprio domicilio professionale, sono dovute le spese di viaggio e di soggiorno – pernottamento in albergo 4 stelle e vitto – rimborsate nel loro ammontare documentato, con una maggiorazione del 10% a titolo di rimborso delle spese accessorie; in caso di utilizzo di autoveicolo proprio è dovuta un’indennità chilometrica pari ad un quinto del costo del carburante a litro, oltre alle spese documentate per pedaggio autostradale e parcheggio. Sono in ogni caso dovuti gli onorari relativi alla prestazione effettuata e un’indennità di trasferta da un minimo di euro 10,00 a un massimo di euro 30,00 per ogni ora o frazione di ora, con un massimo di otto ore giornaliere». Angelo Costa

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