ITALIA OGGI
Professionisti
Perdite inverosimili sotto tiro
Può essere elevato il reddito del professionista che dichiara inverosimili e ripetute perdite di esercizio. Infatti, per il recupero a tassazione dell’Irpef è sufficiente il comportamento antieconomico dell’autonomo, in questo caso dell’avvocato. Ma non basta. Pur in presenza di una contabilità ordinaria l’ufficio può spiccare l’atto impositivo.
È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 14281 del 12 luglio 2016, ha respinto il ricorso di un legale.
La sezione tributaria ha infatti chiarito che il ricorso all’accertamento induttivo del maggior reddito d’impresa non è precluso dal riscontro di una contabilità (ordinaria o semplificata) formalmente regolare, allorché gravi, precisi e concordanti indizi militino nel senso dell’esistenza di maggiori ricavi, non desumibili dalla contabilità stessa. Ciò trova conferma nella disposizione del dl 30 agosto 1993, n. 331, art. 62-sexies, convertito con modificazioni nella legge 29 ottobre 1993, n. 427, per cui l’accertamento condotto ai sensi del dpr n. 633 del 1972, art. 54, può essere fondato anche sull’esistenza di gravi incongruenze tra i ricavi, i compensi e i corrispettivi dichiarati e quelli fondatamente desumibili dalle caratteristiche e dalle condizioni di esercizio della specifica attività svolta, ovvero dagli studi di settore.
Nel caso sottoposto all’esame della Corte, è giusta l’osservazione della Ctr secondo cui il comportamento dell’avvocato non era stato giustificato, risultando dalla sua dichiarazione che l’attività professionale svolta non era remunerativa e, addirittura, presentava perdite rilevanti in diverse annualità, con la conseguenza che correttamente suoi compensi sono stati rideterminati in via presuntiva. Infatti, spiegano ancora gli Ermellini, l’Ufficio non ha effettuato un accertamento basato sugli studi di settore, ma ha rilevato gravi incongruenze tra i compensi dichiarati e quelli fondatamente desumibili dalle caratteristiche e condizioni di esercizio dell’attività svolta, quindi ha provveduto a rideterminare i compensi da lavoro autonomo, prendendo a riferimento gli studi di settore. Debora Alberici