CASSAZIONE: Stalking con alert (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Le s.u. Cassazione sull’archiviazione delle accuse
Stalking con alert
Dai pm avvisi alle persone offese

Il pm che chiede al giudice di archiviare accuse come stalking o maltrattamenti deve notificare un avviso alla persona offesa per informarla della sua decisione. E ciò perché anche i reati ex articoli 612-bis e 572 Cp rientrano nella «violenza alla persona indicata» dall’articolo 408, comma 3-bis, Cpp: la nozione di violenza adottata in ambito eurounitario e internazionale, infatti, comprende condotte che causano anche solo sofferenze psicologiche alla vittima e l’Italia con il dlgs 212/15 ha recepito la direttiva 2012/29/Ue per la tutela delle persone lese dal reato. Lo stabiliscono le sezioni unite penali della Cassazione con la sentenza 10959/16, pubblicata il 16 marzo.
Ipotesi di genere. Accolto il ricorso della vittima: il decreto impugnato è annullato senza rinvio. Alla direttiva 2012/29/Ue fanno pendant, oltre che alcuni provvedimenti satellite, le convenzioni internazionali di Lanzarote e Istanbul: si tratta di uno snodo fondamentale per unificare le politiche criminali dei legislatori europei e l’obiettivo è definire in modo chiaro la posizione dell’offeso dal delitto con efficacia vincolante. Con particolare riferimento alla violenza sulle donne e a quella che si consuma fra le mura domestiche e nell’ambito delle relazioni affettive. L’Italia ha attuato con il dlgs 9/2015 l’ordine di protezione europeo previsto dalla direttiva Ue che segue la persona protetta anche in altri Paesi europei dove vuole spostarsi. E dalle fonti sovranazionali emerge che l’espressione «violenza alla persona» non si limita alle aggressioni fisiche ma comprende quelle morali e psicologiche: lo stalking rientra quindi fra le ipotesi significative di violenza di genere che richiedono particolari forme di tutela a favore delle vittime; si tratta indicazioni che costituiscono un riferimento importante per arrivare a un’interpretazione delle norme interne conforme al diritto europeo.
Tutela ampliata. Stavolta gli «ermellini» rendono merito al legislatore. E il merito è di un emendamento approvato in sede di conversione del decreto legge 93/2013 che ha introdotto l’avviso obbligatorio alla persona offesa per alcune categorie di reati. In commissione giustizia alla camera si rileva che la norma ha portata troppo ristretta. Viene dunque introdotta l’espressione «delitti commessi con violenza alla persona», anche con riferimento agli obblighi della direttiva 2012/29/Ue, in modo da garantire di più le vittime sui loro diritti: il parlamento, insomma, con la legge 119/13 ha voluto ampliare la tutela rispetto alle fattispecie previste in precedenza e la facoltà della vittima di partecipare al processo penale. Ora, nel caso di specie, gli atti sono trasmessi al procuratore della repubblica. Dario Ferrara

Foto del profilo di Andrea Gentile

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