IL SOLE 24 ORE
Cassazione. Negata la richiesta di risarcimento al ministero della Salute
Tra vaccinazione e autismo non ci sono collegamenti
Valorizzate le conclusioni unanimi dei consulenti
Milano. Non analizza in maniera approfondita la delicata questione. Ma, comunque, la Corte di cassazione interviene sul tema assai dibattuto del legame tra autismo e vaccinazioni. E lo fa avallando la posizione dei periti interpellati che, unanimemente, avevano negato qualsiasi collegamento. La Corte così, con la sentenza n. 12427 depositata ieri ha respinto il ricorso presentato contro la pronuncia della Corte d’appello di L’Aquila che aveva respinto la richiesta di risarcimento presentata sulla base di un (asserito) nesso causale tra la vaccinazione contro il morbillo, la rosolia e la parotite e l’autismo.
La difesa aveva fatto valere, tra l’altro due motivi di ricorso, da una parte sottolineando l’errore della Corte d’appello sul profilo professisonale dei consulenti, attribuendo loro una competenza per i gli aspetti farmacologici e per quelli relativi alla patologia autistica, limitandosi oltretutto a fornire una motivazione solo tautologica, con la quale aveva negato l’esistenza di collegamenti tra vaccinazione e autismo senza giustificare la propria decisione.
Inoltre, a venire contestata era quella parte della pronuncia di appello che sosteneva esserci un’unanime valutazione della letteratura scientifica nell’escludere il legame.
La Cassazione, tuttavia, non è stata di questo avviso e ha innanzitutto chiarito che il giudizio di appello ha dato ampiamente conto delle competenze di ciascuno dei consulenti incaricati e, pertanto, anche dell’ampiezza dell’indagine svolta. Indagine tanto più approfondita se si tiene conto, ricorda la Cassazione, che ha potuto avvalersi di una pluralità di professionalità, fra cui da segnalare ci sono quelle specificamente neurologiche sullo studio dei disturbi o delle sindromi dello «spettro autistico».
Più nel merito, la Cassazione non trova nulla da obiettare alle conclusioni dei giudici de L’Aquila. Che hanno fatto «oggetto di specifico e adeguato esame la questione della valutazione, da parte dei consulenti d’ufficio della sussistenza di un nesso causale tra le vaccinazione e l’insorgenza del disturbo, dando conto delle posizioni assunte dagli esperti anche sulla base di dettagliati richiami ai loro elaborati».
E se questa era la conclusone, semmai la Corte d’appello di era distanziata dalle consulenze degli esperti ritenendo che l’autismo deriva da una riduzione nello sviluppo cerebrale in una fase precoce della vita intrauterina, mentre i consulenti avevano piuttosto messo in evidenza una pluralità di fattori nella genesi della patologia autistica. Giovanni Negri