IL SOLE 24 ORE

Cassazione/2. Per la Corte c’è più tempo per la comunicazione (ora abolita) sulle spese oltre i 51.645 euro
«Vecchio» 36%, invio a fine lavori

Il bonus del 36% spetta anche se la dichiarazione di esecuzione lavori – adempimento un tempo previsto per le spese oltre 51.645,69 euro (100 milioni di lire) – è stata inviata al Centro operativo delle Entrate di Pescara solo alla fine delle opere.
Con la sentenza 11715/2016 depositata ieri, la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso con cui l’Agenzia aveva contestato la pronuncia della Ctr Lombardia (42/63/2009). In particolare, la Corte ha bocciato quale «questione nuova» l’argomentazione secondo cui la trasmissione non potrebbe avvenire «oltre l’esercizio dell’azione accertatrice da parte dell’ufficio».
Resta quindi fermo quanto deciso dalla commissione lombarda. La questione riguarda l’adempimento previsto dal Dm 41/1998 (articolo 1, comma 1, lettera d): vale a dire l’obbligo di trasmettere una comunicazione firmata da un tecnico «per i lavori il cui importo complessivo supera la somma di euro 51.645,69 pari a L. 100.000.000». In seguito a un controllo ex articolo 36-ter sulla dichiarazione dei redditi per il 2002 il bonus era stato negato al contribuente, perché secondo l’ufficio la comunicazione avrebbe dovuto essere inviata «entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui venivano effettuati i lavori». Secondo il giudice d’appello, invece, la trasmissione va effettuata a fine lavori, e non quando si supera l’importo: quindi, l’invio eseguito il 22 ottobre 2003 per lavori svolti nel 2002 era regolare. La comunicazione, peraltro, oggi non è più richiesta per l’attuale detrazione del 50% (circolare 13/E/2013).
Su altro fronte, di recente la Ctp Milano (4555/1/2016) ha ritenuto adempimento formale la comunicazione di inizio lavori al centro operativo di Pescara, richiesta per i cantieri avviati fino al 13 maggio 2011 (si veda Il Sole 24 Ore del 6 giugno scorso). D.Aq. C.D.O.