CONDOMINIO: Su caldaie e bollino blu Regioni in ordine sparso (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

 

 

 

Su caldaie e bollino blu Regioni in ordine sparso

 

 

Nonostante sia in vigore da due anni il Dpr 74/2013, che fissa per tutta Italia nuove regole sulla frequenza dei controlli degli impianti termici fondata su una diversa suddivisione per potenza, le Regioni (e in certi casi anche le Province e i Comuni sopra i 40mila abitanti) continuano ad agire in ordine sparso su fumi delle caldaie e pagamento del bollino blu. Anche senza averne (il più delle volte) titolo.

La questione riguarda tutti gli impianti a gas, sia domestici sia condominiali di piccola e grande taglia, cioè fra i 35 e i 100 kW o sopra tale soglia e tocca il solo ambito delle ispezioni per l’efficienza energetica (a stabilire invece le tempistiche per la manutenzione degli impianti è il tecnico installatore per gli impianti di nuova installazione e il manutentore per quelli esistenti). Le Regioni che, dopo la svolta a livello statale, hanno recepito totalmente una disciplina per definire tempi e modi di verifiche e manutenzioni sono solo Lombardia, Marche, Umbria, Liguria e Toscana. Lo rivela un recente focus, realizzato dagli esperti di e-training, società di consulenza e formazione per installatori e tecnici.

Di queste Regioni, poi, solto la Lombardia è l’unica ad aver indicato nei propri testi il recepimento non solo del Dpr 74/2013, ma anche dell’ultima normativa europea sull’efficienza energetica (31/2010/Ue). In tutti gli altri casi viene invece citata la precedente direttiva 2002/91/Ce, ormai superata. Abruzzo, Piemonte, Puglia, Sicilia e Veneto sono, invece, scese in campo, ma in modo parziale. Il Piemonte ha deliberato alcune disposizioni circa il libretto di impianto, modificando leggermente la disciplina statale. La Puglia, con una circolare, ha dichiarato di adottare il Dpr 74/2013, demandando tutto a un successivo regolamento, così come l’Abruzzo, con la legge varata pochi giorni fa. Il Veneto ha deliberato per introdurre modifiche al libretto e istituire (per ora sulla carta) il catasto degli impianti così come la Sicilia ha deliberato il solo catasto.

Nelle altre Regioni, nulla è stato fatto per prendere atto del Dpr 74/2013. Con il risultato che si continua, praticamente ovunque, a utilizzare ancora la vecchia regola (Dpr 551/99 e Dlgs 192/2005), che prevede una temporalità diversa per l’invio dell’autocertificazione dell’avvenuto controllo e il pagamento del bollino e anche una diversa suddivisione in fasce degli impianti (classificati, per esempio, domestici non fra i 35 e i 100 kW ma fra 35 e 116 kW). Infine, esistono casi in cui sono state le Province o addirittura il Comune a recepire il Dpr 74/2013 riadattandolo alle procedure in essere, snaturandone quindi ogni contenuto. Un vero puzzle, difficile da ricomporre, con danno per il cittadino.  Silvio Rezzonico Maria Chiara Voci

 

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