CONGRESSO FORENSE: L’avvocatura dice addio all’Oua. Nasce l’Organismo congressuale (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Congresso nazionale. Assicurata la presenza dei componenti degli Ordini
L’avvocatura dice addio all’Oua. Nasce l’Organismo congressuale

RIMINI. Muore l’Oua, nasce l’Ocf. Il congresso nazionale forense in corso a Rimini ha deciso ieri una nuova fase della rappresentanza politica ponendo termine all’esperienza ventennale dell’Organismo unitario dell’avvocatura. Il neonato Organismo congressuale forense prevede una maggiore presenza dei componenti degli Ordini facendo venire meno l’incompatibilità oggi prevista. La nuova forma di rappresentanza dovrebbe avere una legame più stretto con il congresso, che diventa triennale con una platea di delegati ridotta (51 contro 88) e un rapporto diretto con il Cnf. I componenti potranno essere eletti per non più di due mandati.
L’Organismo congressuale forense dovrà, tra l’altro, proclamare l’astensione dalle udienze osservando naturalmente le disposizioni del codice di autoregolamentazione, lavorare di concerto con la Cassa, per le materie di sua competenza, e con il Cnf.
L’Ocf sarà composto da rappresentanti eletti in seggi elettorali formati su base distrettuale, i suoi costi saranno sostenuti dal Cnf che ne terrà conto al momento della determinazione del contributo annuale dovuto dagli avvocati.
Per Andrea Mascherin, presidente del Consiglio nazionale forense, «l’avvocatura ha provato a cambiare le cose e già questo rappresenta un elemento positivo. Il Cnf proverà a dare una mano alla nuova esperienza che nasce adesso».
Sergio Paparo, presidente dell’Ordine di Firenze, autore dell’intervento di presentazione al congresso della mozione che ha portato al superamento dell’Oua, sottolinea come ora ci si dovrà attendere un più deciso passaggio da una fase di protesta a una di proposta: «Anche il legame con il congresso – spiega Paparo – va inteso in questo senso. Come valorizzazione del momento più alto di confronto dell’Avvocatura che deve dimostrare di potere stare in campo con progetti validi e sostenibili». Paparo mette poi in evidenza come lo stesso congresso sia chiamato a un salto di qualità, anche con la convocazione di sessioni straordinarie legate a particolari emergenze «se, per esempio, dovesse rendersi attuale la discussione su una fase due della geografia giudiziaria».
Caustica Mirella Casiello, presidente dell’Oua, per la quale «viene meno un capro espiatorio, è sembrato quasi un passaggio sacrificale; si sarebbe potuto cambiare, individuando i problemi che hanno spesso limitato l’azione politica dell’Oua. Ora avremo un organismo con una forte impronta ordinistica, ridotto nei numeri e più dipendente dal Cnf. Infine, dopo che per un anno le decisioni si sono mosse sull’asse ministro Orlando-Cnf, questo nuovo Ocf si confronterà con l’assenza di una reale autonomia, rischierà di essere solo una cinghia di trasmissione di decisioni prese altrove. Lo stesso problema che ha avuto l’Oua». Giovanni Negri

Foto del profilo di Andrea Gentile

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