CORRUZIONE: Corruzione, scontro Davigo-Cantone (La Repubblica)

LA REPUBBLICA

Il presidente dell`Anm: per combatterla non servono Authority e codici su appalti
Corruzione, scontro Davigo-Cantone
Il numero uno dell`Anac: «La prevenzione conta». E Renzi lo difende

sab. 11 – ROMA. Davigo versus Cantone, ma Renzi difende il secondo e
Orlando rimbrotta il primo. Pier Camillo Davigo, il presidente dell`Anm, di buon mattino parla dalla tribuna dei giovani confindustriali a S.Margherita.
Tranchant, come sempre. La corruzione? «Non si può combattere con l`Anac». Il nuovo codice degli appalti? «Tutta roba che non serve». Raffaele Cantone, al vertice dell`Authority Anticorruzione da due armi, premette
subito che «non vuole fare polemiche», ma all`ora di pranzo a Repubblica dice: «È un`idea vecchia che la corruzione si può battere solo con arresti e agenti provocatori. Certo che la repressione è importantissima, ma lo è altrettanto la prevenzione ben fatta, come dimostrano le statistiche dei paesi
stranieri dove si è seguita questa strada». Quando è sera, e il premier Mattero Renzi parla anche lui a S.Margherita, dove ovviamente non si incontra con
Davigo, la sua difesa di Cantone è piena: «Se non ci fossero stati l`Anac e Cantone non avremmo fatto Expo, non saremmo intervenuti sul Mose, centinaia di appalti sarebbero finiti in un vicolo cieco e avremmo buttato via
un sacco di soldi». E il codice degli appalti? «A me pare un passo avanti, e non uno indietro». Un codice che invece Davigo ritiene inutile perché «da anni
si scrivono `regole sempre più stringenti che danno fastidio alle aziende perbene e non fanno né caldo né freddo a quelle delinquenziali».
La sua ricetta è un`altra: «Servono operazioni sotto copertura, con agenti infiltrati che fingono di essere imprenditori». Cantone, che ha seguito il
lungo iter del nuovo codice degli appalti e ne ha promosso il testo, la pensa all`opposto: «Evidentemente Davigo non l`ha ancora letto in modo approfondito…».
Ovviamente è la stessa idea di Riccardo Nencini, il vice ministro delle Infrastrutture che ha seguito l`iter del codice («A stare con Davigo dovremmo sostituirlo col gioco delle tre carte…»). Mentre a Davigo che
butta giù anche la legge anticorruzione – «Se fossi ministro ne farei una diversa perché serve a poco alzare le pene se non si sa a chi darle» – replica il Guardasigilli Andrea Orlando: «Nella legge anticorruzione non c`è solo l`aumento delle pene, ma anche lo sconto per chi collabora». E poi il governo «ha varato pure il nuovo falso in bilancio e l` autoriciclaggio». E Davigo? L`ex pm di Mani pulite minimizza: «Sono cose che ho detto mille volte. E sono
scritte nella Costituzione, all`articolo 15. Solo l`autorità giudiziaria può fare le intercettazioni, l`Anac non le può fare». Quindi non ce l`ha con Cantone? «Io
ho solo parlato dell`Anac, non di Cantone, perché l`autorità amministrativa
non si identifica con il suo capo». Davigo non è contro Cantone? Il presidente
dell`Anm risponde ai limiti della pazienza: «Tra noi non c`è nessuna
lite». Ma le sue affermazioni, dette già altre volte da quando è al vertice delle toghe, fanno riflettere: «L`Anac non ha gli strumenti per reprimere i reati,
che la legge affida all`autorità giudiziaria, come le intercettazioni e le indagini internazionali». Anac da buttare via? Davigo: «Non è un ente inutile, ma fa
cose diverse. Se però si fa passare l`idea che combatte la corruzione, allora si fa passare una cosa una cosa che è impossibile». L`idea di Cantone è tutt`altra: «La repressione da sola non funziona. L`idea che tutto si risolva
con le manette è stata smentita dai fatti». LIANA MILELLA

Foto del profilo di Andrea Gentile

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