CORRUZIONE: Corsia preferenziale per i reati di corruzione (La Stampa)

LA STAMPA

Corsia preferenziale
per i reati di corruzione
Prova d`intesa Pd-Ncd, ma resta lo stallo sui tempi della prescrizione

ROMA. Come d`incanto, grazie al senatore verdiniano Ciro Falanga che fa uscire un coniglio fuori dal cilindro, Nico D`Ascola e Felice Casson, come a dire destra e sinistra nel ring della Giustizia, si ritrovano a braccetto: i reati di corruzione devono avere la corsia preferenziale quando si fanno i calendari dei dibattimenti, l`agenda dei tribunali, in modo tale da non perdere tempo, arrivare in breve a sentenza e non rischiare la prescrizione. La trovata di Falanga però, stando ai renziani del cerchio stretto, non risolve il nodo della prescrizione, che nel testo del Senato prevede un aumento di tre anni per tutti i reati: quelli di corruzione sarebbero prescritti dopo 15 anni e mezzo, ma il governo vuole allungare di più questi tempi.
Il meccanismo della corsia preferenziale già oggi viene applicato per vari reati, tra cui mafia e terrorismo, e funziona. Nel codice di procedura penale verrà aggiunto un elenco di reati che godranno di corsia preferenziale o criteri
di priorità quando si devono fare i calendari dei processi. «La legge l`avevo presentata io la scorsa legislatura e la destra me l`aveva bocciata», dice
Casson. «L`unica cosa che mi hanno fatto passare fu la corsia preferenziale per i processi delle morti sul lavoro. E quindi tale meccanismo mi sta bene e noi lo appoggeremo», assicura l`ex pm. D`Ascola, presidente della commissione Giustizia, nonché responsabile Giustizia Ncd, dice di averne parlato con Falanga, senatore verdiniano di Ala, «il meccanismo sicuramente funziona, ne ragioneremo seriamente». A questo punto, se si garantisce una corsia preferenziale ai processi per corruzione, si potrebbe fare a meno di allungarne i tempi della prescrizione con un conteggio ad hoc?
No, spiegano i dirigenti Pd con più voce in capitolo e il motivo è presto detto. Senza dire delle ragioni di opportunità politica in questa fase, valgono quelle
in punta di diritto: è vero che la trovata di queste ore accelera i processi, ma non serve a sciogliere il nodo della prescrizione, «sul fatto che la corruzione è un reato che si scopre dopo e sconta il fattore tempo, mentre la violenza sessuale ad esempio si scopre subito. Anche quello è un reato grave, ma se noi chiediamo maggiore tempo sulla prescrizione è perché è un reato che si accerta più tardi.
Quindi l`aumento dei tempi della prescrizione ci deve essere comunque e deve essere distinto dall`aumento previsto per tutti gli altri reati». Punto, quindi bene la corsia preferenziale, ma non è risolutiva della questione che vede bloccati da mesi i due partiti di maggioranza, Pd e Ap di Alfano, cui si aggiunge ora come mediatore il gruppo Ala di Verdini. Quindi sulla prescrizione si procede, trattative in corso. E si capisce la resistenza ad esempio della presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti del pd, madrina dell`emendamento sub judice che porta a 22 anni la prescrizione solo per la corruzione: «Inserire i reati contro la pubblica amministrazione nella corsia preferenziale prevista dall`articolo 132 bis delle norme di attuazione del codice di procedura penale è un primo passo, che non risolve tutte le problematiche». CARLO BERTINI

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