CORRUZIONE: Prescrizione, c`è il lodo anticorruzione (Il Messaggero)

IL MESSAGGERO

Prescrizione, c`è il lodo anticorruzione
Intesa nella maggioranza. Ala: corsia accelerata per i processi per tangenti. Ok di Casson alla proposta Falanga: consenso amplissimo
Orlando vede Davigo dopo l`invito del Colle: le toghe libere di esprimersi, ma valutino l`opportunità di un impegno diretto

LA POLEMICA
ROMA È l`uovo di colombo a cui si lavora almeno da una settimana. E di cui molto probabilmente si era già discusso a quell`incontro presso via Arenula tra i senatori di maggioranza ma a cui aveva appunto partecipato il verdiniano Ciro Falanga. Lo stesso che ieri ha messo sul piatto la sorpresa depositando al senato un ddl che ha dall`iter ultra rapido: depositato in mattinata, nel primo pomeriggio era già assegnato in Commissione Giustizia.
L`idea è semplice e già si è capito che piace a tutti: il Lodo Falanga, lo chiamano già, prevede di dare una corsia preferenziale ai processi per corruzione, ma senza cambiarne la prescrizione in modo accentuato rispetto agli altri reati dello stesso tipo. L`articolo 132 bis del Codice di procedura
penale già prevede priorità ai processi per mafia e terrorismo. E l`idea è semplicemente quella di inserire nell`elenco anche la corruzione. L`indicazione, fatta per legge, dei processi a cui gli uffici giudiziari devono dare la precedenza era già stata fatta nella precedenti legislature per reati
come lo stalking e l`omicidio stradale, «e allora perchè non applicarla
anche ai procedimenti per corruzione?», osserva Falanga spiegando la sua iniziativa.
IL TESTO
Così l`idea del senatore di Ala, già presente all`ultima riunione di maggioranza al ministero della Giustizia dedicata alla prescrizione, potrebbe diventare il punto di caduta nella trattativa tra Pd e Ap-Ncd sulla riforma, per tentare di vedere approvato l`intero provvedimento entro l`estate, come
si è augurato Renzi qualche giorno fa. Pressati dalle recenti inchieste giudiziarie, governo e maggioranza vorrebbero accelerare sul ddl che rivede il processo penale e che contiene, tra l`altro, anche la delega sulle intercettazioni. L`obiettivo è arrivare in aula a luglio, dopo aver trovato l`accordo in commissione giustizia.
L`INCONTRO CON ORLANDO
Ieri è stata anche la giornata dedicata al giro di incontri dell`Anm prima con il ministro della giustizia Andrea Orlando e quindi con il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini. L`incontro a via Arenula è stato anche un modo per
stemperare il clima teso tra politica e toghe, così come suggerito dal presidente Sergio Mattarella. Orlando ha scelto di portare con se anche i principali dirigenti per fare una carrellata dei temi sul campo. E davanti alle indicazioni problematiche delle toghe ha sottolineato che la differenza tra il
funzionamento tra i diversi uffici giudiziari dovrebbe spingere a valutare l`importanza delle scelte organizzative. «È stato un incontro molto proficuo», dice Davigo quando lascia via Arenula. «È emersa una reciproca volontà
di collaborazione per affrontare i nodi strutturali della durata dei processi e gli altri problemi connessi ai procedimenti sia penali sia civili e ai conseguenti riflessi sulle strutture e l’ordinamento».
«Abbiamo individuato i principali temi che affronteremo in ulteriori incontri. Abbiamo dato adito delle attività che stiamo mettendo in campo per migliorare l`efficienza», ha detto Orlando che però ha preferito non toccare
il tema referendum: «Non ne abbiamo parlato, la valutazione sull`opportunità della partecipazione attiva spetta ai magistrati».
Subito dopo c`è stato l`incontro tra Anm e Legnini. Anche qui il clima sembrava pacificato. «Sulle regole di comportamento dei magistrati è l`Anm che deve prendere decisioni; per quanto riguarda il Csm la discussione la
dobbiamo ancora fare», ha detto lui a fine incontro. Sara Menafra

Foto del profilo di Andrea Gentile

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