CRIMINALITA’: Per i reati tributari la prescrizione corre a più velocità (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Meno furti, scippi e borseggi
più truffe e frodi online
Flessione del 4,5% delle denunce totali rispetto allo scorso anno

Lun.3 – Generale arretramento delle denunce dei reati nel 2015: a crescere sono poche tipologie, come le truffe e le frodi informatiche, le estorsioni o il riciclaggio/impiego di proventi illeciti, delitti in qualche modo “virtuali” e meno “concreti” di altri – quali scippi, borseggi, effrazioni – che maggiormente influenzano la percezione della sicurezza. È abbastanza soddisfacente il quadro di massima che scaturisce dalle statistiche provinciali e regionali sull’attività delittuosa nel 2015, fornite al Sole 24 Ore dal ministero dell’Interno, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Ma se nel complesso la situazione appare migliorata, sul territorio incidenza, volumi e trend dei diversi generi delittuosi si distribuiscono in maniera differenziata, facendo emergere una “specializzazione” geografica e socio-economica delle attività criminose lungo la penisola, o comunque evidenziando livelli diversi di vulnerabilità. Ma ecco che cosa ci raccontano i “numeri”.
L’andamento nel 2015
Nel 2015, ultima annualità consolidata disponibile, il totale dei delitti denunciati all’autorità giudiziaria è diminuito del 4,5% (2,7 milioni contro i 2,8 dell’anno precedente), in misura superiore che nel 2014 (-2,7%) e dopo i peggioramenti del precedente triennio (+2,6% nel 2013, +2% nel 2012 e + 5,4% nel 2011).
Inoltre, l’arretramento delle denunce interessa quasi tutte le tipologie di reati. Nel dettaglio, i furti totali sono calati del 7% (meno di 1,5 milioni, pur continuando a pesare per oltre la metà sul totale delle denunce). All’interno della “macrocategoria” furti, la sottocategoria ”furti in casa” è la più numerosa (235mila casi), ma il trend appare in calo dell’8,3% andando così a indebolire uno degli argomenti più gettonati da alcune forze politiche a sostegno della riforma della “legittima difesa” (si veda il Sole 24 Ore del 21 aprile scorso). Terza “sottocategoria” più frequente è quella dei borseggi che scendono a 173mila (-3,6%); seguono i furti d’auto, sotto i 115mila casi (-4,6%), quelli nei negozi (- 4,2% a quota 102mila) e gli scippi (- 7%, neppure 18mila casi). E ancora: diminuite del 10,6% le rapine (35mila), diminuiti gli omicidi volontari consumati (“solo” 469 nonostante la piaga del femminicidio), i tentati omicidi, i reati di usura e gli altri delitti in generale.
Ed eccoci alle categorie in controtendenza: per le truffe e le frodi informatiche nel 2015 ci sono state 145mila denunce (+8,8%). Anche le estorsioni, così come il riciclaggio di denaro e proventi illeciti, segnano un incremento (rispettivamente +20% e +13%), ma in termini di volumi restano un fenomeno limitato (circa 10mila e 1.800 casi), anche per le ovvie difficoltà della vittima a compiere il passo della denuncia.
La classifica generale
Un’analisi più dettagliata del livello della sicurezza (o comunque della fiducia nelle istituzioni o del loro funzionamento, visto che si tratta di statistiche sulle denunce) viene dalle classifiche provinciali. A partire da quella (si veda la tabella in pagina) sulla densità dei reati totali rispetto alla popolazione. Qui a fronte di una “media Italia” pari a 4.430 reati ogni 100mila abitanti si va da oltre 7mila per Rimini, Milano e Bologna (seguite da Torino e Roma) a meno di 2mila per Oristano, o intorno a 2.500 per Pordenone, Rieti, Enna, Benevento, Belluno o Matera. In testa a questa classifica negativa troviamo prevalentemente province di maggiori dimensioni e del Nord benestante, attrattive per le attività delittuose; l’eccezione è Rimini: ha appena 335mila abitanti, ma flussi turistici e attività commerciali la trasformano in un grande polo di attrazione, anche per le azioni illecite (che comunque per volume sono un decimo rispetto a quelle di Roma o Milano). All’altra estremità della classifica, in posizione di tranquillità ci sono province di tutta Italia demograficamente caratterizzate dalla piccola dimensione.
Interessanti le variazioni 2015/14: appena una ventina delle 106 province considerate evidenziano un incremento. Quanto ai volumi complessivi Milano lascia volentieri il primo posto a Roma, mentre terza e quarta sono Torino e Napoli (il capoluogo campano tra l’altro è in peggioramento). Il quartetto pesa nel complesso per il 30% sul totale dei 2,6 milioni denunciati nel 2015.
Le tipologie
Passando alle principali tipologie (si veda nella pagina a fianco, con otto top ten per pressione sulla popolazione), quella dei furti totali non si discosta molto dalla classifica complessiva: sempre a Rimini, Milano, Bologna e Roma la concentrazione più forte rispetto ai residenti. In ogni caso il fenomeno appare in ritirata in quasi tutte le province (aumenti a due cifre però ad Avellino e Caserta, oltre che a Massa Carrara, tanto che la Campania è l’unica regione a evidenziare un peggioramento, +3,8%, totalizzando 112mila furti, su un totale di un milione e mezzo).
Nella “top ten” dei furti in abitazione sono invece a Ravenna, Savona e Lucca le case più “visitate” (oltre 700 colpi per 100mila abitanti, il doppio della media). In questa tipologia tra l’altro, si nota un peggioramento in circa un terzo delle province.
Nei borseggi ancora maglia nera per Rimini, seguita da Bologna e Milano. Anche qui il trend migliora in generale, ma peggiora in oltre metà del territorio: tra le province in cui il fenomeno è più evidente per concentrazione e numerosità, Napoli (+11%), Pisa (+15%), Modena (+13%) e Parma (+26%).
Anche nei furti negli esercizi commerciali (con il solito terzetto Bologna-Milano-Rimini in testa) un buon terzo delle province ha visto un incremento. Colpiscono in particolare quelli di Trento (+24%) e di Bolzano (+5%), anche se Milano, Roma e Torino restano con il maggior numero di negozi colpiti.I proprietari d’auto invece rischiano maggiormente in Puglia, in particolare a Barletta-Andria-Trani e Bari. Nelle rapine e negli scippi emerge Napoli: qui la pressione per abitanti è quasi il quadruplo della media (195 contro 58) per le rapine e quasi il triplo per il furto con strappo (83 contro 29). Per entrambe le tipologie di reato le variazioni in aumento interessano la metà delle province.
Quanto alle truffe e frodi informatiche, si rileva un peggioramento in tutte le province (salvo in una quindicina): +32% e +27% per Verbano Cusio Ossola e Trieste, ma anche +52% per Campobasso (tutte nella top ten per pressione sulla popolazione). Roma, Napoli e Milano (con oltre 10mila denunce ciascuna) restano comunque le aree dove più spesso si denuncia un imbroglio. Rossella Cadeo

Foto del profilo di Andrea Gentile

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