CSM: Il Csm contro le nomine lottizzate (Il Corriere della Sera)

IL CORRIERE DELLA SERA

Il Csm contro le nomine lottizzate
«Basta con le peggiori pratiche»
Nuovo corso: stop alle scelte «a pacchetto». Giustizia, Renzi frena sulla fiducia

ROMA. Che si potesse fare di più lo dicono tutti, ma alla fine la maggioranza si accontenta del risultato raggiunto giudicandolo un traguardo importante,
con l`imprimatur del capo dello Stato che presiede la seduta e si mostra soddisfatto dell`approvazione.
Il Consiglio superiore della magistratura ha un nuovo regolamento che, nelle
intenzioni del vicepresidente Giovanni Legnini, dovrebbe trasformarlo in una «casa di, vetro». L`organo di autogoverno dei giudici, troppe volte accusato
di essere espressione e vittima del «correntismo» che condiziona l`assegnazione dei posti e le altre decisioni che coinvolgono le toghe, prova a
cambiare registro. Per non tornare più indietro. «L`autoriforma che abbiamo realizzato verrà a determinare un cambiamento irreversibile nel concreto esercizio delle competenze assegnate al Csm», aggiunge Legnini, e le parole
pronunciate subito dopo da Mattarella ne rafforzano l`importanza: il regolamento approvato ieri «è uno strumento complesso», che detta «linee
di efficienza» per un organismo che ricopre «una funzione difficile e spesso poco compresa, ma fondamentale per la democrazia costituzionale».
Cioè quella di «tutelare al meglio l`autonomia e l`indipendenza della magistratura».
Le norme interne che riscrivono gran parte di quelle vecchie di quasi trent`anni comprendono, ad esempio, l`abolizione delle «nomine a pacchetto» di più magistrati destinati allo stesso ufficio. In passato è accaduto spesso (come nella recente scelta di cinque procuratori aggiunti a Roma) che si procedesse a una votazione contestuale o quasi, dopo l`avvenuta spartizione dei posti tra le diverse correnti rappresentate in Consiglio.
D`ora in avanti, invece, si dovrà votare separatamente su ciascun nome, il che dovrebbe rendere gli accordi preventivi almeno più complicati.
Si dovranno «abbandonare le peggiori pratiche», ammonisce ancora Legnini, e con lui sono d`accordo quelli che votano a favore della riforma: 18 consiglieri dei gruppi del centro e della sinistra giudiziaria (Unità per la costituzione e Area), i «laici» che per lo più fanno capo alla maggioranza di governo, oltre ai membri di diritto (primo presidente e pg della Cassazione); astenuti i sette «laici» e togati della destra, che – invocando interventi più severi e drastici, almeno sulla carta – non hanno votato contro per rispetto alla presenza del capo dello Stato. Il nuovo statuto prevede anche regole che dovrebbero assicurare maggiore trasparenza ai lavori del Csm. Per esempio introducendo il principio della «pubblicità rafforzata» sulle attività della commissione incarichi direttivi, attraverso un resoconto sommario delle sedute, più la facoltà di aprire i lavori alla stampa in casi eccezionali. Altre modifiche riguardano l`efficienza e la collegialità, compresa la possibilità di intervenire dopo le decisioni del comitato di presidenza. È un
passo avanti per evitare che il Consiglio diventi «terreno di conquista dell`associazione magistrati», assicura il presidente della Cassazione Giovanni Canzio.
Con il nuovo regolamento l`organo di autogoverno si è data una nuova veste che dovrebbe accrescerne l`autorevolezza anche nell`interlocuzione «esterna», con le altre istituzioni. Come quando fornisce i propri pareri sulle
riforme in tema di giustizia. Sulle nuove norme del processo penale e il posticipo della pensione per alcuni magistrati, attualmente in discussione
in Parlamento, sono stati in gran parte critici, come quelli dell`Anm. Sulle modifiche che cambiano, tra l`altro, i tempi della prescrizione e il trattamento
delle intercettazioni, il ministro della Giustizia Orlando sta faticosamente cercando di incassare il «sì» del Senato, e per evitare rischi ieri era
pronto ad accogliere la decisione del Consiglio dei ministri di mettere la fiducia. Che però non è arrivata, almeno «al momento». Da Palazzo Chigi non sono convinti che l`accordo raggiunto da Orlando sia a prova di sorprese, per i malumori del Nuovo centrodestra di Alfano e non solo. Per adesso quindi si va avanti senza fiducia. Poi si vedrà. Giovanni Bianconi

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