COMUNICATO STAMPA
DDL CONCORRENZA, L’ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA OGGI IN AUDIZIONE IN COMMISSIONE RIUNITE FINANZE E ATTIVITA’ PRODUTTIVE DELLA CAMERA
OUA: DA CASSARE LA PARTE RELATIVA AI SINISTRI STRADALI, UN REGALO ULTERIORE ALLE COMPAGNIE ASSICURATIVE A SCAPITO DEI CITTADINI
L’OUA GUARDA ALLA FRANCIA DOVE CON LA PORTABILITÀ DELLA POLIZZA ASSICURATIVA, SI È DATO UNO STRUMENTO ALL’ASSICURATO PER ESERCITARE UN MINIMO DI POTERE CONTRATTUALE IN FASE DI ACQUISTO DELLA POLIZZA
Una delegazione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, composta dal tesoriere, Paolo Ponzio e dal Coordinatore della Commissione Responsabilità Civile, Massimo Perrini, andrà oggi, alle 16.30, in audizione alle Commissioni riunite Finanze e Attività Produttive della Camera con le osservazioni e le proposte dell’Oua sul ddl Concorrenza, in relazione agli aspetti relativi ai sinistri stradali (è stato consegnato un documento, in allegato).
All’uscita dell’audizione Paolo Ponzio e Massimo Perrini, lanciano un messaggio politico univoco: «Da cassare nel ddl Concorrenza la parte relativa ai sinistri stradali, un regalo ulteriore alle compagnie assicurative a scapito dei cittadini. Invece, di aumentare i diritti degli assicurati si comprimono, eppure gli utili delle Compagnie aumentano vertiginosamente, nonostante non smettano di “piangere miseria”»
Entrando, quindi, nel merito del documento consegnato, l’Oua considera, quanto sia riduttivo definire come “assicurativa” la materia contenuta nel ddl, «poiché – si scrive – riguarda più in generale l’ambito della responsabilità civile», si denuncia, inoltre, «come l’annunciato intervento normativo avvenga in un mercato oligopolistico come quello italiano, dove il ruolo delle autorità di controllo appare poco definito, e dove le Compagnie solo nel 2012 e 2013 (ultimi dati disponibili fonte Ania), hanno avuto utili complessivi per oltre 4,5 miliardi di EURO (1,8 miliardi nel 2012 e 2.4 miliardi nel 2013), forse anche a causa di un sensibile mark-up sui costi marginali dovuti ad un assetto oligopolistico del mercato».
«In un tale scenario – si sottolinea – proporre un impianto legislativo basato su “sconti” obbligatori di misura indefinita (e comunque non definibile in un mercato che, per i noti vincoli comunitari, non può tollerare alcuna imposizione di regolamentazioni tariffarie), in cambio di una riduzione dei diritti delle vittime della strada, potrebbe apparire una misura dirigista se non un finanziamento pubblico a favore di compagnie private i cui utili sono ben al di sopra del margine di remunerazione lordo in confronto a paesi di consolidata cultura assicurativa».
A tal proposito l’Oua evidenzia le cifre dello studio Ivass, dove si evince, «che il margine tecnico medio (quindi gli utili) della polizza RC auto in Italia calcolato sulla media degli anni tra il 2008 e il 2012 è di 49 euro contro una media UE di 2 euro!».
«L’impianto del DDL teso a trasformare il risarcimento in indennizzo – si prosegue – sta già creando un danno al settore della riparazione che, se deve vedere il futuro come terzista di tre compagnie che potranno esercitare un potere contrattuale enorme su una massa di piccole imprese, non può investire e fruire dei pur debolissimi segnali di ripresa per fare qualche investimento».
Non solo, si prevedono, «ulteriori penalizzanti interventi in tema di liquidazione del danno alla persona che non gioveranno certo alle Vittime della Strada, delegando l’approvazione, con atto amministrativo fuori da ogni previsione di delega legislativa, delle nuove tabelle “ministeriali” nelle quali sarà assorbito pure il danno morale…Si tratta di tabelle al ribasso la cui approvazione venne già bocciata la scorsa legislatura da unanime mozione parlamentare». Eppure, critica duramente l’Oua, «gli assicuratori richiedono espressamente tali interventi riduzionisti assumendo essere troppo alti i risarcimenti italici».
L’Oua, quindi, denuncia come questo provvedimento prenda come base «una ricerca commissionata da Ania alla Boston Consulting Group, dimenticando però il disclaimer di tale ricerca che bene avverte il lettore che non è stata operata alcuna attività di “due diligence” sui dati raccolti, che sono solo di fonte assicurativa. Desta quantomeno perplessità osservare che gli esiti di tale ricerca siano stati assunti come verità addirittura nella relazione tecnica al DDL per la solare constatazione che ogni validazione scientifica ad uno studio richiede la certezza delle fonti».
«Il DDL – si rileva, inoltre – non preveda alcuna riduzione del carico fiscale delle polizze, quello si esageratamente alto e non giustificabile». «Vista la riottosità a trattare l’argomento fiscale – si spiega – si potrebbe immaginare che tutto sommato l’unico risultato in materia assicurativa del DDL sarà di mantenere i premi invariati, perché se si dimezzassero o si riducessero di parecchio, vi sarebbe un notevole sbilancio dal lato delle entrate fiscali. Se è un tabù ridurre il carico fiscale del 4% adesso, significa che non vi è alcun interesse a dimezzare i premi e quindi dimezzare la base imponibile, che, appunto andrebbe magari coperta con altre tasse».
Quindi, l’organismo di rappresentanza politica degli avvocati volge uno sguardo all’Europa: «Nulla poi si dice e si riferisce in relazione a quanto lo scorso anno è avvenuto in Francia, (Legge Hamon) in merito alla portabilità della polizza assicurativa, forse l’unico strumento valido in mano all’assicurato per esercitare un minimo di potere contrattuale in fase di acquisto della polizza. Funziona in Francia, ha funzionato per la telefonia, non si vede perché non adottare tale misura in Italia, l’unica che consentirebbe alle compagnie di adottare una vera innovazione di prodotto».
Infine, l’Oua interviene anche sull’indennizzo diretto all’italiana, con una chiara bocciatura: «Resta ancora intoccabile nonostante la Corte costituzionale ne abbia sancito il carattere facoltativo; il risarcimento diretto d’altronde è, appunto, il metodo surrettizio per arrivare ad un impianto legislativo in cui le assicurazioni di fatto trasformano la materia dei risarcimenti in RC auto in materia indennitaria. Dall’abrogazione delle tariffe amministrate si è passati a risarcimenti amministrati».
«Fatte queste premesse – si conclude – è evidente la preoccupazione che le misure assicurative contenute nel DDL concorrenza sposando, anche letteralmente, le richieste di Ania, condivise purtroppo da un’Antitrust frutto di una dirigenza di gemmazione bancaria, consociativa e purtroppo filo assicurativa, vadano nella direzione opposta alla necessaria salvaguardia di concorrenza, mercato interno, diritti delle vittime e degli assicurati».
Roma, 8 giugno 2015
DOCUMENTO IN ALLEGATO
Audizione concorrenza L’OUA in audizione sul ddl concorrenza