COMUNICATO STAMPA
DDL CONCORRENZA, OGGI L’OUA IN AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE GIUSTIZIA ALLA CAMERA: DA RIVEDERE LA NORMA SUI SOCI DI CAPITALE NEGLI STUDI LEGALI, OK SU MAGGIORE COMPETITIVITÀ SUL TRASFERIMENTO DI PROPRIETA’ DEGLI IMMOBILI
MIRELLA CASIELLO, OUA: “Per evitare di fare pasticci, sarebbe opportuno rivedere la norma che consente l’ingresso di soci di capitale negli studi legali. Così è inutile, controproducente, caotica. Ok, invece, sulla apertura di spazi professionali sul trasferimento di proprietà degli immobili sotto i 100mila euro. Bene per consentire la libertà di scelta dei cittadini. Garantiti dagli avvocati i requisiti di qualità e legalità”
DOCUMENTO DDL CMMUna delegazione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura italiana, composta da Mirella Casiello, presidente Oua, Carlo Federico De Marco, Coordinatore della Commissione Diritto Civile e Mario Diego, componente della Commissione Società professionali, è stata ascoltata oggi dalla Commissione Giustizia della Camera in relazione al ddl sulla Concorrenza (già era stato ascoltato nelle Commissioni Riunite, Finanza e Attività produttive, sugli aspetti relativi alla Rc Auto).
L’Oua ha consegnato un documento (in allegato) in cui nel merito dell’impianto complessivo del Ddl di ribadisce, «che è interesse dell’Avvocatura, come parte del più generale sistema produttivo, lo sviluppo e l’implementazione della concorrenza nei settori dei servizi».
«Tuttavia, su alcuni aspetti molto importanti, ferma restando l’assoluta disponibilità al confronto dell’Avvocatura – si sottolinea – rimangono notevoli perplessità».
L’Oua nello specifico si riferisce, «alla forma, ipotizzata nel DDL, di esercizio in forma strutturata della professione Forense».
«Le perplessità – si spiega – non sono motivate da preconcetti o pregiudizi o da incapacità di accettare il cambiamento del modo di interpretare la professione, tanto è vero che è stata la stessa Avvocatura a chiedere una forma societaria per l’esercizio della professione con la Mozione n. 51 del Congresso di Venezia, ma dalla seria preoccupazione che questa iniziativa legislativa che parte da Ministeri tradizionalmente lontani dal Mondo dell’Avvocatura (Ministero dello Sviluppo economico) non abbia avuto il necessario approfondimento circa le conseguenze che la forma proposta comporterebbe, in particolare dal punto di vista della necessità di salvaguardare la stabilità del sistema previdenziale (Cassa Forense) e l’indipendenza e la libertà dell’avvocato nell’esercizio del suo mandato».
Infatti, si evidenzia: «Senza l’Avvocatura libera non esiste amministrazione della Giustizia».
«Tuttavia – si prosegue – l’Oua si farà parte diligente nel proporre un modello societario, in tempi ragionevolmente brevi, che superi le criticità evidenziate. Questa è la ragione per cui oggi, insistiamo nel chiedere di stralciare, allo stato, l’art. 4 bis del DDL Concorrenza con l’assicurazione e l’intendimento che vi saranno proposte che, in seguito, potranno essere oggetto di inserimento nel progetto legislativo e che potranno essere inserite “in corsa” durante il suo normale iter Parlamentare».
«Tuttavia, se questa eventualità non fosse presa in considerazione – si precisa – l’Oua ribadisce la necessità di considerare con grande attenzione tutte le osservazioni tecniche e giuridiche avanzate (nel documento in allegato). Sarebbe, inaccettabile, che un ddl che nasce con la finalità di rendere più competitiva la professione forense e il Paese, terminasse per essere inutile e controproducente».
Quindi, facendo, invece, riferimento all’articolo 28, nel documento, l’Oua ribadisce, «la valutazione positiva rispetto a una previsione di apertura di spazi professionali per quanto concerne il trasferimento di proprietà di immobili sotto i 100 mila euro, anche agli avvocati».
Si auspica, quindi, che, «questa norma venga mantenuta, anche perché sono evidenti le ricadute economiche positive tanto per i cittadini, quanto per una categoria che ha raggiunto circa 230 mila professionisti». «In tal senso – si conclude – risultano incomprensibili le osservazioni critiche rispetto a una presunta riduzione dei controlli. L’avvocatura italiana è in condizione di operare in questo ambito garantendo ferrei criteri di qualità e di legalità».
Roma, 17 giugno 2015
IN ALLEGATO IL DOCUMENTO PRESENTATO IN COMMISSIONE