IL GIORNALE
Scatola nera sulle auto: guerra tra Codacons e governo
Scatola nera alle porte. Entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge sulla concorrenza il Governo dovrà emanare decreti legislativi per la installazione sui mezzi di trasporto delle scatola nera. Lo prevede uno degli emendamenti al Ddl sulla concorrenza in corso di presentazione in commissione Industria da parte dei relatori, Luigi Marino (Ap) e Salvatore Tomaselli (Pd). La proposta di delega al Governo prevede che ci sia una “progressiva estensione” dell’utilizzo di questi dispositivi “con priorità sui veicoli che svolgono servizio pubblico o che beneficiano di incentivi pubblici e, successivamente, sui veicoli privati adibiti al trasporto di persone o cose» senza maggiori oneri per i cittadini e per la finanza pubblica. L’Esecutivo dovrà definire le informazioni rilevabili, disciplinare la portabilità e la interoperatività, definire il valore di prova e le misure per la tutela della privacy. La commissione Industria ha mantenuto l’accantonamento degli articoli 3 e 7 del provvedimento, in materia di Rc auto. L’articolo 3 riguarda la trasparenza dei prezzi delle polizze e gli eventuali sconti previsti, tra l’altro, anche in caso di installazione della scatola nera. Anche l’articolo 7 riguarda il sistema degli sconti per i conducenti virtuosi delle aree a premi più alti (che si trovano sostanzialmente nel Sud Italia). A quanto viene riferito, i nodi ancora aperti saranno oggetto di una verifica del Pd che dovrebbe tenere martedì prossimo una riunione in materia. Intanto il Codacons è sul piede di guerra: Le norme del ddl Concorrenza prevedono che non vi siano “maggiori oneri per i cittadini”, ma si tratta di una promessa “da marinaio”, spiega il presidente Carlo Rienzi, “L’installazione e la manutenzione ordinaria e straordinaria di una scatola nera su una automobile privata, così come la gestione dei dati e i necessari cambiamenti che vedranno coinvolte l’industria automobilistica e le imprese assicurative, avranno dei costi enormi. Anche qualora la norma preveda che non siano i cittadini a farsi carico di tale spese, i maggiori costi saranno inevitabilmente traslati sugli utenti finali, attraverso incrementi di tariffe e prezzi”.