IL SOLE 24 ORE
Ddl concorrenza. Gli emendamenti del Senato
Sugli sconti Rc auto torna la flessibilità per le compagnie
ROMA. Gli sconti Rc auto previsti quando l’automobilista accetta particolari clausole non saranno più automatici, cioè prefissati dall’Ivass con una soglia minima, ma dovranno essere genericamente «significativi» e determinati dalle compagnie assicurative sulla base di alcuni criteri. È un dietrofront quello contenuto in un emendamento dei relatori – Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap) -al disegno di legge concorrenza all’esame della commissione Industria del Senato.
Gli sconti – legati all’installazione della scatola nera, all’ispezione dell’auto o a sistemi che impediscono l’avvio a fronte di un tasso alcolemico eccessivo – dovrebbero essere definiti dalle compagnie in misura «significativa» in base a un regolamento Ivass da emanare entro quattro mesi dall’entrata in vigore della legge. L’emendamento, concordato da maggioranza e governo, sarà con tutta probabilità approvato. La versione attuale del testo dice invece che lo sconto non può essere inferiore a una percentuale «determinata» dall’Ivass.
Non solo. Lo stesso spostamento decisionale, dall’Ivass alle compagnie, riguarda le condizioni di favore da destinare agli automobilisti del Sud “virtuosi”. L’Ivass dovrebbe stilare una lista delle province col tasso di incidenti più basso e premio medio più alto e i criteri per uno sconto «aggiuntivo e significativo» a favore degli assicurati di queste aree che non abbiano provocato incidenti negli ultimi quattro anni (la precedente versione parlava di cinque anni) e abbiano installato la scatola nera. Ben diversa la formulazione originaria, in base alla quale lo sconto Ivass doveva parificare la tariffa dei guidatori virtuosi del Sud a quella media applicabile a un assicurato con la stessa classe in altre zone. Lo stesso emendamento dei relatori raddoppia le sanzioni previste per le compagnie inadempienti, per cui il minimo dovrebbe essere di 10mila euro e il massimo di 80mila.
In tema di assicurazioni, va sicuramente annotata anche l’approvazione di un emendamento parlamentare (Pd-Ap). In sostanza, i consumatori avranno la libertà di scegliere la polizza assicurativa (purché abbia alcuni contenuti minimi) da abbinare all’erogazione del mutuo o del credito al consumo da parte della banca, nel caso in cui le due cose siano vincolate. Inoltre, se si accetta una polizza proposta dalla banca, si potrà recedere entro 60 giorni senza perdere il finanziamento.
Nel primo pacchetto di emendamenti presentato dai relatori (ne seguiranno altri), spicca quello che di fatto elimina la possibile proroga di sei mesi per la fine del mercato a maggior tutela di gas e elettricità, che quindi scatterà dal 1° gennaio 2018. Si propone poi la soppressione dal 2017 della Cassa Conguaglio Gpl, con attività trasferite al Gse. Inoltre, in vista della piena liberalizzazione, sarà proprio il Gse, e non più l’Authority a realizzare un portale online per la pubblicazione delle offerte presenti sul mercato.
Sull’energia restano intanto polemiche, soprattutto dei consumatori e del M5S, per la norma in base alla quale i clienti che dal 2018 si ritroveranno senza gestore verranno riforniti, per una fase di transizione, da un “servizio di salvaguardia” con assegnazione ai fornitori attraverso aste, «a condizioni che incentivino il passaggio al mercato libero» e quindi a prezzi potenzialmente più alti di oggi.
Confermato poi l’emendamento dei relatori che modifica parzialmente le regole per l’obbligo di comunicazione preventiva all’Antitrust delle operazioni di concentrazione. La comunicazione scatterà qualora «il fatturato totale realizzato individualmente da almeno due delle imprese interessate sia superiore a 30 milioni» (oggi è 49 milioni, ma in riferimento alla sola «impresa di cui è prevista l’acquisizione»). La soglia del fatturato totale a livello nazionale di tutte le imprese interessate resta invece a 492 milioni.
Carmine Fotina