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Testimoni incidenti: ora nel Ddl Concorrenza c’è una trappola per i consumatori
Avvocati contro le assicurazioni che al Senato fanno aggiungere norme lesive dei diritti dei danneggiati: cosa cambia sui testimoni di un incidente
Si fa sempre più forte la pressione delle lobby assicurative al Senato per decurtare i risarcimenti Rca. Adesso, un giro di vite arriva in materia di testimoni. In buona sostanza, con un emendamento al Ddl Concorrenza, si impone di indicare immediatamente i testimoni di un sinistro; altrimenti, le testimonianze indicate dopo non valgono. Alla base di questo discutibilissimo emendamento (fortemente voluto dalle compagnie, che trovano terreno fertile presso qualche senatore poco attento alle tematiche Rca e ai diritti dei danneggiati), c’è un ragionamento semplice, anche se non viene detto esplicitamente da nessuno: l’automobilista che indica subito il testimone è onesto; quello che lo fa dopo, è un truffatore. Vuole fregare l’assicurazione inventandosi di sana pianta una testimonianza così da ottenere il risarcimento. Ma le polemiche sono fortissime. Per fortuna, segno che il Paese è vivo e reagisce alle ingiustizie.
OUA INFURIATO – L’Organismo unitario dell’avvocatura denuncia, con una prima stoccata: “Nella seduta dell’8 marzo 2016, sono stati approvati in Decima Commissione al Senato due emendamenti che stravolgono i princìpi del processo civile, creando un curioso rito assicurativo, cadenzato da preclusioni incostituzionali a carico dei danneggiati che intendono agire in giudizio nei confronti delle imprese assicurative”.
SECONDA STILETTATA – Nella nota OUA, si evidenzia come una “norma presentata come moralizzatrice si rivela invece una trappola per i danneggiati. L’assicurato infatti, privo di informazioni specifiche e di assistenza tecnica, qualora in sede di denuncia di sinistro, fatta magari telefonicamente a qualche call center delocalizzato piuttosto che davanti a personale amministrativo di agenzia, che non provveda a indicare ‘eventuali testimoni sul luogo di accadimento dell’incidente’, decadrà dal diritto previsto dal codice di procedura civile di indicare i testimoni nei termini di legge”.
CONTRO LA COSTITUZIONE – Ecco ancora l’OUA: “Si tratta di norma stravagante e anticostituzionale. Che pone limitazioni a carico di una sola delle parti, solo in relazione alla materia dei sinistri stradali, contraria al Codice di procedura civile e alle più generali norme di rango costituzionale che tutelano il giusto processo”.
Insomma, una lesione dei diritti dei danneggiati, una regola anti-costituzionale. Per accrescere i profitti delle compagnie. Complimenti. E.B.