DIVORZI: Divorzi, regole Ue (Italia Oggi)

ITALIA OGGI
Approvati ieri due regolamenti sul diritto di famiglia
Divorzi, regole Ue
Armonizzare al meglio le norme europee su separazioni, divorzi e decessi. Questo l’obiettivo dei due regolamenti approvati ieri a larga maggioranza dall’Europarlamento (oltre 490 i voti favorevoli in entrambe i casi), e già approvati da 18 Paesi membri nell’ambito di una cooperazione rafforzata che vede protagonista anche l’Italia. I due provvedimenti riguardano in particolare le norme sulle proprietà delle coppie sposate e quelle o delle unioni civili, ove previste a livello nazionale. E puntano anche a facilitare il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze emesse in uno Stato membro e da applicare in un diverso Paese Ue. I regolamenti indicano anche i criteri da seguire per definire i Tribunali competenti a gestire casi di dispute sulla proprietà quando si tratta di divorzi, scioglimento di coppie di fatto e decessi. Obiettivo dell’Europarlamento è anche quello di porre fine al fenomeno dei procedimenti paralleli in diversi Stati membri, che costano all’Unione europea oltre un miliardo di euro l’anno. «Era giunto il momento di avere uno strumento normativo unico europeo per la gestione delle proprietà di coppie sposate o unite civilmente», ha commentato il relatore dei provvedimenti, l’europarlamentare francese Jean-Marie Cavada. «Da ora le coppie internazionali in tutte le loro forme riconosciute a livello civile potranno beneficiare di più certezza legale, migliore accesso alla giustizia e regole armonizzate che riguardano circa 16 milioni di coppie che vivono nell’Unione europea». L’Europarlamento ha comunque precisato che gli istituti del matrimonio e delle unioni civili rimarranno comunque di competenza degli Stati membri. Le nuove norme includono una serie di garanzie, per assicurare il rispetto delle leggi degli ordinamenti nazionali. Ad esempio nulla obbliga i Paesi aderenti alla cooperazione rafforzata in materia (Italia, Germania, Francia, Spagna, Svezia, Belgio, Grecia, Croazia, Slovenia, Portogallo, Malta, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Austria, Bulgaria, Finlandia e Cipro) a gestire casi legati a unioni civili, se non previste a livello nazionale. E la cooperazione rafforzata consente a qualsiasi Paese membro di aderire in qualsiasi momento, come è il caso dell’Estonia che si aggiungerà al gruppo di Stati aderenti dopo l’adozione definitiva dei regolamenti. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito Internet dell’Europarlamento, http://www.europarl.europa.eu/news/it Paolo Bozzacchi

Foto del profilo di Andrea Gentile

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